ABRAMO: PADRE DELLA FEDE

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Abramo in un quadro del Caravaggio

La Fede è un dono che va alimentato continuamente e, per farlo, è necessario confrontarci con le “fonti” della nostra Fede e, in particolare, con i Padri della Fede, il primo dei quali è il Patriarca Abramo.
La figura di Abramo inizia a comparire, nella Bibbia, dal 12° capitolo della Genesi.
Da questo punto in poi, la Genesi ci racconta vari episodi riguardanti la vita del nostro Patriarca.
Il primo incontro di Abramo con Dio avviene nella Terra di Sichem, dove, molto tempo dopo, Gesù incontrò la samaritana presso il pozzo di Giacobbe.
Il Signore chiede ad Abramo di partire verso una terra che non conosce, ma che sarà Lui stesso a mostrargli.
Dai dodici capitoli della Genesi, in cui si tratta della figura di Abramo, scaturisce la figura fragile del Patriarca, ma anche come Dio entra silenziosamente tra le trame della vita di ogni giorno.
Abramo è il “Padre della Fede”, perché è modello di come ci si pone dinanzi a Dio.
«Il Signore disse ad Abram: “Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò e in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra”» (Gen 12,1-3).
In questo brano Dio adopera un imperativo “vattene” a cui fa seguire una promessa che è più grande dell’imperativo. Dio, infatti, dice ad Abramo che, se si fiderà di Lui, sarà benedetto; non solo lui, ma tutte le genti.Perché Dio chiama Abramo? Abramo non aveva discendenza e Dio gli promette una discendenza; non aveva una terra e Dio gli promette una terra.
Al tempo in cui viveva Abramo, un uomo senza figli, né terra, non era nessuno, ma è Dio stesso che glieli offre, a patto che si fidi di Lui.
Dinanzi alla grandezza della promessa di Dio, Abramo trema, perché non crede sia possibile ciò che Dio gli sta’ promettendo; questo perché i suoi limiti non riescono a farlo abbandonare a Dio.
La Fede, però, è proprio questo: è un salto nel buio, nella piena fiducia in Dio.
«Dopo tali fatti, questa parola del Signore fu rivolta ad Abram in visione: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Mio Signore Dio, che mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Eliezer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non costui sarà il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle» e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia».(Gen 15,1-6)
Nel capitolo quindici della Genesi, Dio si presenta come lo scudo, la protezione di Abramo: senza scudo si è sconfitti.
Un po’ alla volta, il Signore mostra ad Abramo la storia che aveva scritto per Lui. Abramo scopre il disegno di Dio, giorno dopo giorno, cambiando ogni volta direzione al proprio cammino, fidando continuamente in Dio.
Gli anni, però, passano e la promessa di Dio ad Abramo non si realizza. Abramo ha paura e nomina Eliezer suo erede, nonostante Dio gli avesse promesse che avrebbe avuto come suo erede un suo discendente.
Dio interviene di nuovo nella vita di Abramo, confermando che non sarà Eliezer il suo successore e sarà Sara la madre del suo erede.
Questo cui fa riflettere su come i tempi del Signore non siano i nostri: Lui non si pone il problema del tempo!
A volte i tempi di Dio sono lunghi, mentre noi vorremmo immediatamente realizzate le nostre preghiere.
Allora Dio chiede ad Abramo di andare oltre i suoi limiti umani e di avere fiducia, perché le sue promesse saranno realizzate.
Abramo, allora, credette ancora nel Signore: così la nostra fiducia in Dio si rinnova giorno dopo giorno.

Da una formazione di p. Gianluca Manganelli

Una risposta a “ABRAMO: PADRE DELLA FEDE”

  1. Vattene dalla terra degli uomini che non saputo amarti e viene incontro al tuo Dio che tanto hai cercato come una vagabonda desidera bere dell’acqua,hai sete,di amore,accetti di andare a morire per incontrarlo per vivere in pace con il Signore.

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