CAPITOLO ELETTIVO OFS CAMPANIA

CAPITOLO ELETTIVO OFS CAMPANIA.
Il 25 e 26 aprile 2015 si è celebrato, presso il “Sereno Soggiorno Salesiano” a Pacognano di Seiano, il terzo capitolo elettivo dell’Ordine Francescano Secolare della Campania.
La preparazione di questo importante appuntamento è stata curata in ogni dettaglio dal Consiglio Regionale uscente, attraverso assemblee pre-capitolari e di macro-zona che hanno avuto come leitmotiv quel “camminare verso” che implica sudore, stanchezza, sacrificio, ma anche gioia nel raggiungere la meta.
L’ultimo incontro di preparazione al Capitolo è stato l’assemblea pre-capitolare di Pompei, dell’11 aprile scorso, dove hanno partecipato circa ottanta fraternità su 135 aventi diritto al voto.
Anche in quell’occasione, alla presenza dei Consiglieri nazionali Paola Braggion e Alfonso Petrone, non sono mancate le critiche e le divisioni che non lasciavano presagire nulla di buono.
Il “cammino verso il capitolo elettivo”, intanto, era ormai giunto al traguardo, ma all’arrivo sembrava non esserci nessun premio e nemmeno uno spettatore ad accoglierci.
Avevo l’impressione che avessimo corso invano, sempre in affanno e senza nemmeno la soddisfazione finale di avercela fatta, nonostante tutto.
C’era, però, l’ultimo sforzo da compiere, lo scatto finale, dove era necessario gettare il cuore oltre l’ostacolo.
In quest’ultimo tempo mi sono, da più parti, sentito chiamato a dare anche il mio contributo, ma non avevo il coraggio di mettermi in gioco, di pronunciare il mio “si”, senza scrollarmi di dosso la paura del fallimento, consapevole di una fiducia ingiustificata posta in me.
Vivevo già in affanno la mia vocazione, come avrei potuto percorrere un cammino che richiede tanto impegno e forza interiore?
A questa domanda rispondeva l’altra parte di me, forse quella ancora sana, richiamando alla mente tutti i discorsi fatti sull’umiltà e sull’affidarsi nelle mani del Signore che sa trarre i fiori anche dalle rocce.
Comunque, tutti i discorsi che, in questo tempo, mi sono fatto, non mi hanno convinto e mi sono avvicinato alla data del capitolo, con la speranza e la fiducia nello Spirito Santo che, Lui sì, avrebbe meglio di chiunque altro saputo cosa fosse meglio per me e per la Fraternità.
L’idea di stare due giorni lontano da casa, dalla mia famiglia, mi metteva tanta tristezza, anche perché in quei giorni si sarebbe festeggiato anche l’onomastico di Marco, il mio terzogenito, ma ormai non c’era più tempo per voltarsi indietro, anche perché «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio» (Lc 9,62).
Pensavo che due giorni per celebrare il capitolo elettivo fossero troppi che forse si poteva concentrare il tutto in un solo giorno, anche perché, in questo modo, si sarebbe favorita anche la partecipazione di quelle fraternità poco propense agli spostamenti (figuriamoci dormire una notte fuori!). Un’altra cosa che mi contrariava era la scelta del posto, non agevole da raggiungere, soprattutto a causa del traffico, e il costo eccessivo del soggiorno: € 85 per un giorno di pensione e un pranzo!
Tutti questi stati d’animo mi hanno accompagnato fino a Pacognano, dove sono arrivato con Annamaria De Blasio (ministra della mia fraternità), Maria Urciuoli (economa della mia fraternità) e Felicia Acone (viceministra della fraternità di Montefusco).
L’arrivo era previsto alle ore 10, ma pochi sono stati puntuali, tanto che non è stato possibile sistemarci nelle camere, prima della Messa, prevista per le 11.
La celebrazione è stata presieduta da padre Roberto Francavilla, presidente di turno della CASIT, erano, invece, concelebranti, padre Francesco Mauro Del Grosso, presidente di turno della CAS Campania, – Ordine dei Frati Minori Conventuali di Napoli – e padre Florindo Amato – Ordine dei Frati Minori Conventuali di Napoli.
La santa Messa ha già iniziato a sciogliere il cuore di tutti noi, parafrasando il titolo dell’ultimo convegno regionale Araldini, “solo l’amore scioglie i cuori di ghiaccio”, e quale amore più grande di chi si è donato completamente a noi, senza riserve e, soprattutto, senza aspettarsi riconoscimenti?
Dinanzi al Signore tutte quelle nubi cominciavano ad allontanarsi dalla mia testa, lasciando il posto a un’inspiegabile e ingiustificata serenità.
Dopo la celebrazione Eucaristica non c’è stato il tempo per la presentazione del Capitolo, perché occorreva ancora completare la sistemazione nelle camere, quindi ci siamo aggiornati alle 14.30, subito dopo il pranzo (a proposito vi dico subito che i tempi sono stati molto stretti, per riuscire a fare tutto quanto era stato previsto).
Alle 14.30, ci siamo ritrovati nella sala conferenze, dove Paola Braggion, Consigliera Nazionale, ha fatto la presentazione del Capitolo elettivo.
Quando la presidente di turno ha preso la parola, erano presenti trentacinque fraternità su centotrentacinque, un vero disastro sottolineato amaramente da Paola che ha invitato il nuovo Consiglio a occuparsi proprio di tutti questi assenti.
Alla fine della presentazione il numero delle fraternità aveva superato quota 40, ma erano comunque poche.
Hanno, quindi preso la parola, prima il Ministro uscente, Michele Ortaglio, poi i responsabili delle altre attività di servizio.
Le relazioni mi sono sembrate interminabili e, a mio avviso, anche poco incisive, forse perché tante cose sono rimaste sulla carta o nelle intenzioni e, per un motivo o l’altro, non si sono realizzate completamente.
Dopo la lunga parentesi delle relazioni, sconvolgendo il programma iniziale, la presidente di turno ha dato di nuovo la parola all’assemblea, per esprimersi sul cammino svolto nell’ultimo triennio.
Io ho temuto che si riaprissero vecchie ferite, com’era già successo a Pompei, nell’ultima pre-capitolare, e invece gli interventi sono stati tutti costruttivi.
Tutti quelli che sono intervenuti hanno rilevato la necessità di rimboccarci le maniche, sporcarci le mani, riprendere il cammino ripartendo da Cristo.
Alla fine di questo momento di condivisione il clima era surreale, ci si sentiva davvero una famiglia, senza più rancori, invidie, pregiudizi, con l’unico obiettivo comune: camminare insieme.
Ormai i cuori di ghiaccio si sono completamente sciolti: è iniziato così il vero Capitolo della Fraternità che ha toccato l’apice con l’Adorazione Eucaristica del dopo cena.
Durante l’Adorazione mi viene di fare due osservazioni: la prima è che mi sbagliavo completamente sull’inutilità di celebrare il capitolo in due giornate, la seconda è che si sarebbe dovuto votare alla fine dell’Adorazione, perché quelli che sarebbero venuti all’indomani avrebbero vissuto solo l’aspetto tecnico del Capitolo, mentre avrebbero perso tutto il resto: condivisione, confronto, perdono, cammino, preghiera … FAMIGLIA!
Alla fine di questo primo giorno, stanco morto, sono andato a letto, mentre il mio compagno di stanza, Eduardo Nicotra – ministro di Ischia – almeno vent’anni più grande di me, ha fatto le ore piccole.
La mattina successiva la sveglia è suonata alle 6,15, perché alle 6,30 avevo appuntamento con Eduardo De Crescenzo (non lo scrittore) – ministro di Volla – per una camminata sulla costiera. Abbiamo camminato per circa un’ora, percorrendo 6 km ma, più della camminata, è stato bello condividere un pezzo della vita di entrambi.
Alle 7,30 siamo arrivati alla base e, dopo una doccia veloce, alle 8,00 (puntuale più che mai) sono pronto per le lodi cui ha fatto seguito la colazione.
Alle 9,30 inizia il capitolo elettivo con la lettura delle “disponibilità”. Paola Braggion sottolinea che quelle presentate sono poche per il numero di consiglieri che dovrà essere eletto e invita l’assemblea a proporre altre persone. Prima di questo, però, invita tutti a riflettere sulla necessità di scegliere non i migliori, ma quelli che si ritengono adeguati al momento che la fraternità sta attraversando, per cui ha invitato i presenti a tracciare le qualità desiderate nei rappresentanti del nuovo consiglio.
Nel frattempo il numero delle fraternità cresce di minuto in minuto, fino ad arrivare alla quota di 91 su 135.
A questo punto, Paola Braggion, invita le fraternità che non hanno vissuto tutto il percorso di avvicinamento al Capitolo elettivo, ad astenersi dal voto, come segno di responsabilità e di rispetto nei confronti della Fraternità: alla fine nessuno ha fatto suo quest’invito.
Prima di passare alle votazioni, c’è stata la relazione del presidente della GiFra – Antonio Obid – che ha posto l’accento sul lavoro che è stato fatto in questo triennio e l’importanza di condividere il cammino con l’Ordine Francescano Secolare, in quanto parte della stessa famiglia.
Prima delle elezioni tutti quelli che hanno dato la disponibilità sono chiamati a presentarsi davanti all’assemblea e già qui il mio cuore sembrava impazzito!
Finalmente sono iniziate le elezioni.
Il ministro, Antonio Nappi, è stato eletto al primo scrutinio, mentre per il viceministro, dopo un testa a testa tra Roberto Costa e Antonio Aiello, l’ha spuntata quest’ultimo al secondo scrutinio.
Abbiamo fatto la pausa pranzo e alle 14,30 abbiamo ripreso i lavori.
Ora mi sentivo un po’ teso, perché c’era l’eventualità, più volte da me rigettata, che potessi essere eletto a far parte del nuovo Consiglio Ofs della Campania.
Lo scrutinio è stato lunghissimo e alla fine ero più stanco che teso o preoccupato.
Il nuovo Consiglio alle 17,16 è stato eletto ed è così composto:
Ministro:
Antonio Nappi
Viceministro:
Antonio Aiello
Consiglieri:
Giuditta Iossa,
Roberto Costa,
Rosaria Odorino,
Americo Rossomando,
Angela Di Lauro,
Vincenzo Siciliano,
Anna Russo,
Rosario Tambelli,
Ciro d’Argenio,
Sabata Fucci.
Dopo gli auguri e le foto di rito, abbiamo celebrato la Santa Messa di ringraziamento e poi tutti a casa … dopo due ore e mezzo in macchina: ora inizia il cammino!!!

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