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IL NOSTRO PRESEPE DI GRECCIO

Rappresentazione della fraternità degli Araldini di Avellino-Roseto che ne “Il nostro presepe di Greccio”, hanno fatto rivivere le emozioni delle origini del presepe, per la prima volta realizzato a Greccio da Francesco d’Assisi.




RITIRO AVVENTO OFS AVELLINO-ROSETO

ritiro Ofs Avellino_Roseto_1

Domenica 13 dicembre 2015, la fraternità Ofs di Avellino-Roseto ha vissuto una giornata di ritiro spirituale, in preparazione al Natale, presso l’Istituto psicopedagogico di Prata Principato Ultra.
Il ritiro ha avuto inizio alle ore 13, con il pranzo a sacco, che ha rappresentato il momento dell’incontro e della condivisione.
Dopo il pranzo, l’incontro è entrato nel vivo, con una riflessione di p. Gianluca Manganelli sul tempo di Avvento, ma con una finestra aperta sul Giubileo Straordinario della Misericordia.
Padre Gianluca Manganelli ha voluto iniziare la sua riflessione evitando di ripetere formule e definizioni ormai note a tutti, ma raccontando un dialogo avuto con alcuni bambini in una classe di catechismo, parlando dell’Incarnazione.
«L’Incarnazione – racconta p. Gianluca, riferendosi all’episodio suddetto – può essere spiegata con l’esempio di un’unghia tagliata male che può entrare nella carne.
Allo stesso modo Dio desidera fare l’esperienza della carne umana. A differenza dell’unghia che quando entra nella carne fa male, quando Dio entra nella carne, è lui stesso a soffrire, perché c’è il rifiuto da parte dell’uomo. Nonostante tutto, questa Incarnazione continua ancora oggi. L’incarnazione, infatti, è avvenuta più di duemila anni fa, ma avviene anche oggi ogni volta che celebriamo l’Eucarestia. C’è un’altra incarnazione ancora, è quella del Volto di Dio che si fa carne nell’altro e nei poveri in particolare: nella persona che il Signore mi mette accanto, sperimento l’incarnazione di Dio.
Nel Vangelo del giorno (Luca 3,10-18) le folle, i soldati, il pubblicano chiedono a Giovanni il Battista cosa possono fare per accogliere quel messia che lui sta annunciando. E cosa posso fare io per prepararmi al meglio all’avvento del Signore? Certamente vivere al meglio le mie responsabilità: in famiglia, sul luogo di lavoro nella vita di fraternità….».
Dopo la sua breve riflessione, padre Gianluca ci invita a condividere i nostri propositi, per vivere meglio il nostro essere cristiano in questo tempo.
«Il Giubileo Straordinario della Misericordia ci da l’occasione per riflettere sul fatto che una strada maestra per cambiare il nostro atteggiamento e capire se siamo o meno discepoli di Cristo, è la scelta preferenziale per i poveri. Don Tonino Bello dice che i poveri non sono i destinatari dell’evangelizzazione, ma chi evangelizza. Lo stesso ha fatto San Francesco che per comprendere il vero significato del Vangelo ha voluto recarsi presso i lebbrosi.
San Paolo dice nella lettera ai Corinzi che senza la carità qualunque grande azione non avrebbe alcun significato e c’è un parallelismo tra il brano della perfetta Letizia, di San Francesco, e l’inno alla Carità di San Paolo.
Nella Misericordiae vultus, Papa Francesco esorta tutti ad aprire il cuore alla misericordia, soprattutto di aprirlo agli ultimi. Le opere di carità, però, non si esauriscono nel donare il bene di cui si ha bisogno; a una persona nuda, infatti, non basta dare dei vestiti, ma ridargli anche della sua dignità. Don Milani diceva che chi fa un’opera buona a un povero è come se pagasse un debito, conseguenza dell’ingiustizia del nostro mondo».
Alla domanda se era necessario indire un giubileo, Padre Gianluca risponde che dal Concilio Vaticano II in poi, tutti i papi hanno rilevato come la misericordia sia un riferimento su cui deve poggiare tutta la spiritualità della Chiesa di oggi. Papa Francesco oggi con l’annuncio del giubileo straordinario ha voluto porre l’accento sulla misericordia e sulla tenerezza di Dio.
Il Giubileo della Misericordia non è stato un’idea per favorire il business, ma un’opportunità per approfondire la spiritualità della tenerezza di Dio che diventa occasione di crescita per la Chiesa. La stessa Chiesa di Avellino si propone di realizzare almeno due opere-segno che rappresentano un’opportunità di crescita per tutti.
Riferendosi ancora al Giubileo, p. Gianluca riporta il pensiero di don Tonino Bello che in suo scritto, quasi profeticamente se seguiamo l’impronta che papa Francesco sta dando alla Chiesa di oggi, diceva di sognare un Giubileo al contrario; oggi – quando scriveva – le persone si mettono in fila per entrare nella chiesa, lui sogna un giubileo dove la folla dalla Chiesa esce per andare verso le periferie.
Dopo l’intervento di p. Gianluca, alcuni Terziari si sono uniti alla celebrazione organizzata dalla Diocesi per l’apertura della Porta Santa, presso il Duomo di Avellino, gli altri hanno proseguito l’incontro insieme agli ospiti – una volta li chiamavamo i bambini di Prata, oggi qualcuno arriva anche ai quarant’anni – della struttura che ci ha ospitato.




CAPITOLO ELETTIVO FRATERNITÀ OFS DI MONTEFUSCO (AV)

Consiglio Ofs di Montefusco

Alle ore 17.00, del giorno 14 gennaio, presso il convento “S. Egidio” dei frati minori cappuccini, si è celebrato il capitolo elettivo della fraternità Ofs di Montefusco (AV).
La fraternità ha risposto generosamente all’appello del ministro uscente che la esortava a dare un segnale concreto alla volontà, comune, di impegnarsi nel cammino di perfezione dell’Ordine.
All’importante appuntamento, hanno preso parte sedici professi su diciassette, oltre al Ministro Regionale, Antonio Bruno, al delegato di Zona, Ciro d’Argenio, e, arrivato in un secondo momento, p. Aldo Parente, in rappresentanza dell’Assistente Spirituale.
Secondo lo schema predisposto, il capitolo elettivo si è aperto con l’invocazione allo Spirito Santo che, ancora una volta, ha ispirato la Fraternità a scegliere il meglio, per il bene comune.
Sono stati, così, confermati, per il terzo triennio, Lelio Recinto, nel ruolo di Ministro e Giuseppe Reda, nel ruolo di viceministro; per il Consiglio, la fraternità ha scelto: De Vito Davide, De Roma Zelinda e De Rosa Michele, tutti eletti al primo scrutinio.Dopo aver accettato la “scelta” della fraternità, gli eletti sono stati accolti da un caloroso applauso che esprimeva gioia e soddisfazione.
Prima della benedizione finale, ha preso la parola p. Aldo che ha esortato la fraternità a seguire Francesco, imparando da lui ad amare Gesù, e la Regola dell’Ofs.
Il Ministro Regionale, dopo gli auguri, ha invitato la fraternità, in particolare il ministro e il viceministro a partecipare ai prossimi importanti appuntamenti Regionali, in particolare all’Assemblea pre-capitolare, del 15 gennaio, e al capitolo elettivo, del 19 febbraio, che si terranno, entrambe a Pompei.
Il capitolo termina, con la benedizione finale, alle ore 18.00 circa.




CAPITOLO ELETTIVO FRATERNITÀ OFS DI MERCOGLIANO (AV)

Fraternità Ofs di Mercogliano

Alle ore 18.30 circa, del giorno 12 gennaio, presso l’istituto di scuola materna “Santangelo”, delle suore salesiane di Don Bosco, si è celebrato il capitolo elettivo della fraternità Ofs di Mercogliano (AV).
L’importanza dell’avvenimento ha richiamato un nutrito numero di professi, soprattutto se paragonati ai partecipanti all’incontro di preparazione che si era tenuto solo il giorno prima.
Sono intervenuti, infatti, sedici professi, in confronto ai diciotto dell’elenco presentato dalla Ministra uscente della fraternità.
All’appuntamento, oltre i professi di Mercogliano, erano presenti: il Ministro regionale, Antonio Bruno, p. Francesco Gigante, come delegato di p. Ciro Polverino e Ciro d’Argenio, delegato di Zona.
La riunione è iniziata con un breve momento di preghiera, con cui la fraternità si è affidata allo Spirito Santo, perché la guidasse a scegliere il meglio, per il bene l’Ofs di Mercogliano.

Il Consiglio Ofs di Mercogliano

Dopo la preghiera si è passati alla votazione che, al primo scrutinio, ha visto la conferma a Ministra di Concetta Izzo che accetta con gioia.
Si passa, così, alla votazione del Vice-Ministro, per cui i votanti non sono più sedici ma quattordici, per l’allontanamento di due consorelle, impossibilitate a restare alla continuazione del capitolo.
Come per la votazione della Ministra, anche quella per la sua Vice conferma, al primo scrutinio, la signora Filomena Della Sala che non è presente all’elezione, per motivi di salute, ma, interpellata telefonicamente dal Ministro Regionale, accetta il suo incarico.
Infine si passa alla votazione dei restanti tre consiglieri che, anche in questo caso, sono eletti tutti al primo scrutinio, con la conferma di tutto il Consiglio uscente, costituito da: Dello Russo Violanda, Izzo Antonietta e Argenio Diana che accettano l’incarico.Alla fine delle votazioni, prende la parola p. Francesco Gigante che invita tutta la fraternità e il nuovo Consiglio, in particolare, a testimoniare la gioia e l’entusiasmo di servire il Signore, in particolare al mondo dei giovani.
Seguono gli auguri del Ministro Regionale, Antonio Bruno che raccomanda la fraternità a una maggiore partecipazione alle attività Regionali e Zonali, in particolare all’Assemblea pre-capitolare del 15 gennaio e al capitolo regionale del 19 febbraio che si terranno entrambi a Pompei.
Il capitolo termina, con la benedizione finale, alle ore 19.30 circa.




CAPITOLO ELETTIVO FRATERNITÀ OFS DI SALZA IRPINA

Il giorno 5 gennaio 2012, alle ore 18,00, presso la chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, si è tenuto il Capitolo elettivo dell’Ordine Francescano Secolare di Salza Irpina (AV).
A distanza di circa cinque anni dall’ultimo Capitolo locale e a tre anni da quello Regionale che ha sancito l’inizio di un nuovo cammino dell’Ofs in Campania, la fraternità di Salza si è ritrovata per rinnovare i propri Uffici.
La necessità del capitolo è determinata non solo perché il consiglio della fraternità è ormai decaduto, secondo le Costituzioni Generali Ofs, ma anche dare un nuovo slancio a una realtà che, con difficoltà, si sta riprendendo dalla diaspora coincisa con l’Unità dell’Ordine, nonostante fosse legata più a problemi vocazionali che di “governo”.
A quest’importantissimo appuntamento hanno preso parte sei professe, su undici iscritte, secondo l’elenco presentato dalla Ministra uscente: Elena Zito.
Sono intervenuti, inoltre, Antonio Bruno, Ministro Regionale, p. Alfonso Piccoli, delegato dall’Assistente Regionale p. Davide Panella, e Ciro d’Argenio, delegato di Zona.
L’incontro è iniziato con la preghiera, per mezzo della quale i presenti hanno invocato l’intervento dello Spirito Santo, perché ispirasse nella scelta, ma anche nell’accettazione dell’incarico, per il bene della Fraternità.
Dopo la preghiera, ha preso la parola p. Alfonso Piccoli, che ha invitato le presenti a prendere esempio dai pastori che si erano recati presso la capanna di Betlemme, per adorare il bambino “E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro” (Lc 2,17).I pastori ci insegnano la virtù dell’obbedienza che, nonostante la limitatezza dei mezzi, con l’ispirazione dello spirito Santo, diventano i primi missionari del vangelo.
Allo stesso modo, i Consiglieri devono essere la fiamma che riscalda tutta la Fraternità, annunciando Cristo attraverso il servizio e la preghiera.
Il Ministro Regionale, Antonio Bruno, mette in risalto l’importanza della presenza dei frati che potrebbe essere un aiuto anche per far rientrare tante persone che sono rimaste ai margini della fraternità.
Per questo motivo, l’Ofs di Salza, almeno una volta il mese, dovrebbe incontrarsi col Padre Assistente, con cui è importante condividere il cammino vocazionale.
Dopo queste note, il Ministro, visto l’esiguo numero dei membri della fraternità, suggerisce di eleggere solo i quattro Uffici tra loro incompatibili: Ministro, Viceministro, Segretario, Tesoriere; il Maestro di formazione, invece, è un compito che può essere svolto anche da uno dei quattro Uffici precedenti.
Prima di passare alle elezioni, sono nominate le scrutatrici: Amatucci Patrizia e Maria De Pascale e il segretario, Ciro d’Argenio.
Si procede, così, all’elezione degli Uffici che sono tutti designati alla prima votazione:
• Amatucci Patrizia – ministra;
• Moschella Concetta – viceministra;
• Amatucci Germana – consigliera;
• De Pascale Maria.
Con la preghiera, alle ore 19 circa, termina il Capitolo della Fraternità di Salza Irpina.

Ciro d’Argenio




RITO DI AMMISSIONE A SALZA IRPINA

Il giorno 29 dicembre 2011, alle ore 17,30, presso la chiesa Madre dei Santi Pietro e Paolo, si è tenuto l’incontro dell’Orine Francescano Secolare di Salza Irpina (AV).
All’incontro hanno preso parte sei consorelle della fraternità e il delegato di Zona.
In questa circostanza, la fraternità locale ha vissuto, con particolare emozione, il Rito di Ammissione di Rossana D’Andrea, celebrato da don Antonio De Feo, parroco di Salza Irpina, al termine della Santa Messa vespertina.
Rossana ha espresso, liberamente, la volontà di fare l’esperienza di Vita Evangelica, secondo l’esempio di Francesco d’Assisi, all’interno dell’Ordine Francescano Secolare di Salza Irpina.
La fraternità locale, a sua volta, si è rallegrata per questo dono che il Signore le ha voluto fare, proprio nel momento in cui sembrava che tutto stesse per arrivare al capolinea.
Dopo circa due anni di sofferenze e delusioni, questo è stato il primo segno del Signore che, ancora una volta, ci dice di avere fiducia in Lui, perché ci ama al punto da dirci che: «quand’anche non rimanessero che tre frati: ebbene, sarà sempre il mio Ordine, e non lo abbandonerò in eterno!» (F.F. 1777).Dopo aver celebrato il Rito dell’Ammissione, la fraternità si è raccolta in preghiera, per meditare sul ruolo del responsabile della fraternità, in preparazione al capitolo elettivo che sarà celebrato il prossimo 5 gennaio.
La riflessione, in particolare, ha rilevato, con l’aiuto del Vangelo, Fonti Francescane, Regola e Costituzioni Ofs, con quale stile il ministro e consigliere deve vivere il suo ruolo di responsabile della fraternità.
Il responsabile, tra le varie qualità, deve avere la consapevolezza di prestare un servizio alla fraternità, per cui deve essere anche disposto a soffrire.
Lo stile del consigliere e del ministro, dunque, deve essere quello del “servo” e non del “padrone”, perché è solo con quest’atteggiamento che può risparmiarsi le delusioni dell’ingratitudine, poiché il servo non avrà fatto altro che il suo dovere.
A chi si aspetta la ricompensa per il proprio lavoro, invece, lo stesso Gesù suggerisce: «… Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare». (Lc 17,10)
Nell’ultima parte della preghiera, la riflessione si è soffermata sulla fiducia in Dio, piuttosto che nei propri mezzi, a dare ancora più forza all’atteggiamento di umiltà del servo.




IL MIO PRIMO ANNO IN GI.FRA.

Come ogni anno, nella nostra fraternità è tradizione che le new entry scrivono un piccolo articolo sulle prime esperienze trascorse in Gi.Fra.; ed eccomi qui … questa volta “è toccato” a me.. mi presento: Salve a tutti mi chiamo Simona, ho 16 anni e quest’anno, per la prima volta, sempre se il Consiglio permette, farò anche io la promessa in Gi.Fra. Quest’anno per me è stato il mio secondo e ultimo anno nel corso di Formazione. E’ stato un anno particolare.. pieno di impegni ma soprattutto pieno di dubbi.. poi però, grazie ai miei fratelli più grandi che mi hanno permesso di vivere un’esperienza indimenticabile, sono riuscita a mettere più ordine nella mia testa. Tutto è partito da quando Nicoletta, presidente Gi.Fra., ci ha dato la bella notizia che potevamo partecipare anche noi del corso al loro campo, che quest’anno si è svolto al Laceno. Non vedevo l’ora di partire e di stare un po’ di più insieme a tutti, anche perché avevo proprio bisogno di staccare la spina quotidiana piena di impegni e vivermi questa prima esperienza con gioia e soprattutto senza pensieri. E così finalmente arrivò il 26 Agosto, giorno così tanto desiderato perché finalmente si partiva. Quando arrivammo, la prima cosa che feci fu quella di ispezionare la struttura, talmente la mia curiosità, e di tirar fuori dalla mia valigia la mia macchina fotografica, mia compagna di avventure , che era importantissima proprio perché mi serviva per immortalare qualsiasi ricordo di quell’esperienza. Il tema del campo era “la vocazione”; tema importantissimo sia per noi che dobbiamo fare per la prima volta questo passo importante, sia per chi invece è già da anni che intraprende questo cammino in Gi.Fra. Il primo giorno sono venuti a trovarci Dora e Francesco che, attraverso una dinamica molto divertente, ci hanno illustrato il significato di chiamata e di ascolto. Questa dinamica consisteva nel far capire ad uno solo di noi,attraverso gesti, cosa volevamo dire. È stata divertente ma allo stesso tempo molto difficile … sia per chi cercava di capire, ostacolato dalla musica ad alto volume dell’mp3, sia per chi cercava di spiegare attraverso i gesti. Durante poi il resto della giornata, siamo stati impegnati nel vivere tutti insieme un momento di preghiera preparato da noi ragazzi del corso, e la sera, invece, nel prepararci per vivere la tanto attesa festa a tema: “Harry Potter e la magia”. Il secondo giorno, invece, è venuto a trovarci Tony, un ragazzo della Gi.Fra di Atripalda, che ci ha illustrato il concetto di discernimento e di scelta … concetti che all’apparenza potrebbero sembrare molto complicati da intendere e da mettere in pratica, ma che invece, attraverso le sue parole e la sua dinamica, sono stati molto semplici. Il pomeriggio, invece, abbiamo visto il film: “Un’impresa da Dio”, film molto divertente ma allo stesso tempo molto significativo. Narra di un giornalista televisivo, Evan Baxter, che da poco è stato eletto nel congresso di Washington e che allo stesso tempo fu scelto, nella sua incredulità, da Dio in persona, per svolgere un compito di fondamentale importanza per l’umanità: costruire la nuova “arca”, come un tempo fece Noè. A seguire c’è stato un dibattito tra noi per discutere i punti salienti del film. Per concludere quest’esperienza, come ciliegina sulla torta, stesso la sera prima di partire, fu organizzata una stupenda Veglia. Questo è stato il momento che più mi è piaciuto di tutto il campo. Il gesto preparato nella veglia era quello di costruire delle lanterne di carta,di scrivergli sopra le nostre scelte e i nostri obiettivi per il futuro, dopodiché farle volare in cielo tutte insieme. È stato un gesto molto bello ma soprattutto molto commovente. Vedere tutte le nostre lanterne che pian piano salivano sempre più in alto fino a diventare piccoli puntini bianchi, mi ha fatto sentire più libera. Sono stati due giorni pieni di emozioni forti e allo stesso tempo pieni di gioia e divertimento. Io non sono molto brava con le parole, infatti tutti in fraternità mi dicono che parlo poco, ed è vero, perché un po’ per timidezza un po’ per vergogna, io non parlo quasi mai. E ringrazio la mia fraternità che mi ha dato la possibilità di scrivere quest’articolo perché così facendo sono riuscita a condividere con tutti voi, la mia bellissima esperienza ma soprattutto tutto ciò che io ho provato in quei giorni.

Simona

 




UNA FRATERNITÀ IN CAMMINO …

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Il giorno 14 settembre 2011, giorno dell’“Esaltazione della Croce”, presso il convento dei frati minori cappuccini di Gesualdo (AV), è stato celebrato il Rito di Ammissione, con cui ventitré fratelli e sorelle hanno chiesto di iniziare il cammino, per entrare nella fraternità dell’Ordine Francescano Secolare d’Italia.
Il rito ha avuto inizio alle ore 18.30, con la celebrazione della S. Messa presieduta da p. Raffaele Mangiacotti, assistente spirituale della fraternità regionale e locale dell’Ofs.
Oltre alla fraternità locale, hanno partecipato alla celebrazione: il Ministro regionale, Antonio Bruno, il Ministro della fraternità di Avellino – Roseto, Luciano Sarno e il delegato di micro-zona, Ciro d’Argenio.
Al termine della celebrazione eucaristica, i fratelli e sorelle che hanno preso parte al rito, si sono ritrovati nella sala delle riunioni, per il saluto di Antonio Bruno e Luciano Sarno.Il Ministro regionale ha voluto sottolineare l’importanza del passo che la fraternità ha appena compiuto, ponendo l’accento sull’impegno a dare continuità al proposito manifestato davanti a Cristo e alla Comunità.
Antonio Bruno ha chiesto ai presenti l’assiduità nella partecipazione agli incontri di fraternità, nell’auspicio che possano svolgersi settimanalmente, al fine di fortificare il vincolo fraterno che è lo specifico dei seguaci di Francesco.
La partecipazione è richiesta anche nella fraternità Regionale e Zonale che ci mostrano, in parte, la dimensione universale della nostra vocazione. Per questo motivo, il Ministro regionale chiede alla fraternità locale di abituare le proprie famiglie alle assenze, per intervenire agli incontri di cui sopra, conseguenza dell’impegno di appartenere, responsabilmente, alla Famiglia Francescana.
Tra gli impegni più imminenti ed importanti, per la vita della fraternità, sono stati menzionati l’”Assemblea Regionale” che si terrà il prossimo 25 settembre a Pietrelcina e il “Capitolo elettivo”, previsto per il mese di febbraio 2012.
Dopo Antonio, ha preso la parola Luciano Sarno, ministro della fraternità di Avellino – Roseto che si è detto entusiasta di aver condiviso un momento così importante, per la fraternità locale.
La gioia del momento, però, lascia subito il posto all’impegno, da parte della fraternità di Avellino, di sostenere questi nuovi fratelli, innanzitutto con la preghiera, ma anche attraverso uno scambio di esperienze e a una testimonianza di vita fraterna.
Dopo il saluto dei Ministri, la fraternità locale ha festeggiato l’inizio del cammino, nella Famiglia di Francesco, con un momento di agape fraterna.




IL CAMPO CONTINUA …

Il tam-tam delle notizie
su Padre Innocenzo risuona
nell’etere e cambia il nostro
modo di esistere.
I fili invisibili che legano
le nostre vite diventano
vibranti, riecheggiano di suoni, di sentimenti,
prendono consistenza
telefonate, messaggi,
strumenti per ritagliarci
sforzi fatti per ricordarci
che siamo stati insieme.
Ricordarmi di te, tu di me, di ciò che si è vissuto,che per quanto drammatico
continua ad unirci,
ci aiuta a ricomporre
il puzzle che alla fine di ogni giornata
si colora, si completa
di tasselli con un volto, un cuore, un nome.
Un mosaico con pietrucce
prestate dalla vita quotidiana,
da restituire, ma che
sono state testimoni
oculari dell’ecclesia,
sono state esse stesse
Eucarestia, in uno scambio
di confidenze, gesti gentili
consigli, doni, gioia e preoccupazioni.
Questa è la vita buona
del Vangelo che il Signore
ha predisposto per chi lo segue,
per chi sceglie di restare con Lui.

Eugenia Iannone




“L’INCONTRO CON CRISTO: NELLA PAROLA, NELL’EUCARISTIA E NEI FRATELLI” – Convegno fraternità Ofs di Avellino (Roseto) – Macerata,17 – 21/08/2011

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Oggi 22 agosto 2011 è il giorno dopo la conclusione del Campo scuola dei fratelli dell’ O.F.S. di Avellino che presso il “Roseto” sono seguiti, nella formazione umana e spirituale, da Padre Innocenzo Massaro.
Padre Innocenzo è partito insieme a noi, con tanto entusiasmo, disponibile come sempre, nonostante il gran caldo di questi giorni, ma non è ritornato insieme a noi. E’ questa la prima e doverosa notizia che riporto perché il malessere che lo ha colpito lo ha costretto ad un ricovero d’urgenza presso l’ospedale di Macerata, città che ci ha ospitato dal 17 al 21 di questo torrido mese di agosto. Padre Innocenzo è stato assistito oltre che da solleciti medici di turno, soprattutto da Luciano Sarno e da Pietro Urciuoli con amorevole premura e dedizione filiali. Tante, tante preghiere e invocazioni a Dio ci hanno permesso di essere vicini tutti spiritualmente pur continuando lo svolgersi del programma del campo. Attraverso la comunione con Lui abbiamo sperimentato quella con i fratelli, testimoniando con i fatti ciò che proclama con le parole.All’arrivo in questa comoda ma afosa struttura di Macerata, la Domus San Giuliano, ci siamo riuniti per il momento di preghiera d’inizio campo, preparato da Mena, e per la relazione di presentazione di Padre Innocenzo. “Signore, da chi andremo? La Fede, luogo dell’incontro con Cristo nella Parola, nell’Eucarestia e nei Fratelli“: questo è stato il tema che il consiglio O.F.S. ci ha proposto per quest’anno, trovandone quasi un’incarnazione nella sua parte finale, attraverso la spiacevole esperienza che ci ha colpiti.
Il giorno successivo siamo andati in visita all’Abbazia di S. Maria di Chiaravalle in Fiastra conoscendo meglio il mondo dei Padri Cistercensi nella persona dell’abate Padre Stefano, che ci ha parlato della sua vocazione, della sua scelta radicale di vivere la Parola, luogo privilegiato per incontrare Cristo, sia nelle ore dedicate alla preghiera, sia al lavoro che al riposo, fedele alla Regola di S. Benedetto e ancor più al modello di S. Bernardo di Chiaravalle di uscire il meno possibile dal monastero. “Il mondo arriva da noi come attratto da una calamita – ci dice Padre Stefano – e viene ricevuto come Cristo”. Anche nel parlare i Circestensi si rifanno a San Bernardo che “pascolava” nella Bibbia, in quanto la Parola è sorgente di Vita.
Abbiamo avuto anche noi modo di confrontarci su due brani della Bibbia, che Marco e Sissi hanno scelto per noi quale fonte di meditazione e confronto.
Il giorno 19 ci siamo recati al Santuario di Loreto, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa, concelebrata dal nostro padre assistente, in ricordo dei suoi 58 anni di ordinazione sacerdotale proprio in quel luogo sacro, per poi visitare la casa di Maria di Nazareth, che fu portata lì direttamente dalla Palestina dai crociati nel 1294.
Il pomeriggio è stato arricchito dall’incontro con l’Ordine Francescano Secolare di Macerata, e con Franca Severino, una suora laica che ha consacrato la sua vita a Dio nella verginità sponsale e nell’incontro gioioso con Lui nella preghiera e nell’Eucaristia. Abbiamo condiviso con loro la grande difficoltà di essere cristiani nel mondo di oggi, caratterizzato da rapporti superficiali e poco autentici, nonché la necessità dell’ascolto interiore che porta alla relazione e all’unione di amore con Gesù e alla scelta missionaria di noi cristiani.
Sabato 20 abbiamo potuto ascoltare, presso la Comunità “Il Cenacolo”, nelle vicinanze della Santa Casa, la testimonianza di un responsabile e di un ospite di questa grande opera, che conta sedi in tutto il mondo. Stefano e Carmine ci hanno parlato delle origini della Comunità, nata dalla fede e dalla tenacia di suor Elvira, delle finalità e delle modalità di un servizio a Dio e ai fratelli più bisognosi, disagiati, senza fissa dimora: a coloro che bussano alle porte della Comunità viene proposto uno stile di vita semplice, familiare, alla riscoperta del lavoro vissuto come dono, dell’amicizia vera e della fede nella Parola di Dio. Anche qui siamo rimasti impressionati da quanto abbandono e fiducia in Dio e nella Santa Provvidenza anima tutta la Comunità!
Il pomeriggio è stato scandito da una dinamica propostaci da Annamaria e Pietro, tesa a favorire il dialogo “a coppie” tra noi terziari, e dall’Adorazione Eucaristica di Paola e Luciano.
Ancora vorrei sottolineare quanto sia stato utile vivere questo viaggio – metafora della vita – che porta a condividere con tante persone, piccole o grandi, la meravigliosa opera di Dio: il creato con tutte le sue creature e considerare che tutto ci appartiene nella gratuità e nell’accoglienza… anche di urla festose di diciotto bambini, del loro pianto, dei loro capricci, piccoli, molto piccoli, dei loro balletti improvvisati. Sono loro il nostro futuro ed è a loro che dobbiamo il nostro impegno quotidiano per consegnare loro un pezzetto di mondo migliore: LA FAMIGLIA.

Eugenia Iannone