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TI CONSIGLIO UN … LIBRO

Il centro del mondo si è spostato in Nord Africa. Dopo la Tunisia, l’Egitto, e poi chissà quali altri paesi ancora. Il popolo invade le strade e riempie le piazze. La polizia in parte solidarizza in parte reprime. Frange di fondamentalismo si mischiano alla maggioranza che chiede diritti e libertà, stemperando il proprio potenziale violento. Il mondo sta a guardare e fatica a prendere posizione. La voce di Tahar Ben Jelloun si leva con lucidità per spiegare in modo semplice cosa è accaduto, cosa sta accadendo e cosa accadrà. “Cadono dei muri di Berlino”, dice l’autore, e niente dopo questi fatti sarà più come prima nel mondo arabo. Questi paesi stanno scoprendo, hanno scoperto e rivendicheranno d’ora in poi, il valore e l’autonomia dell’individuo in quanto cittadino. Dopo i best seller dedicati al razzismo e all’Islam, l’autore marocchino di nazionalità francese torna a prendere di petto l’attualità più bruciante con tesi che faranno molto discutere, per nulla tenere con l’Occidente. Quali sono le colpe dell’Europa e degli Usa? Davvero l’Europa e gli Usa vogliono l’autodeterminazione dei popoli arabi? Oppure fanno più comodo pseudo-dittatori che flirtano con la finanza mondiale e i governi occidentali? Il petrolio c’entra e in che misura? Molte domande, alcune risposte per cosa sta accadendo sull’altra sponda del Mediterraneo.




TI CONSIGLIO UN … LIBRO

Il vangelo del coraggio : Riflessioni sull’impegno cristiano nel servizio sociale e nella politica
Don Tonino Bello
ED. San Paolo

Coraggio, gente: non adattiamoci alla mediocrità. Facciamo un checkup collettivo in fatto di comunione, per riscoprire la speranza dalla parte di Dio. *Amici operatori sociali e politici, non vi scoraggiate. Chiedete al Cielo il dono di una genialità nuova che vi metta in grado di esprimere, su scenari politici più giusti, il vissuto e le ansie dell’ uomo contemporaneo, alle soglie del terzo millennio. * Occorre spalancare la finestra del futuro progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme. Da soli non si cammina più. * Accoglienza, scambio, integrazione, diversità: sono i termini del nuovo dizionario che dovrà regolare i linguaggi dell’ Europa e del mondo. Cultura dell’ egemonia, intolleranza, razzismo: dovrebbero essere i vocaboli antiquati di un dizionario che non si ristampa più. * La compassione del cuore deve diventare anche compassione del cervello. E’ necessario amare prevedendo i bisogni futuri, pronosticando le urgenze di domani, utilizzando il tempo che ordinariamente si spreca nel riparare i danni, a trovare il sistema per prevenirli. Di qui l’ assoluto bisogno che chi si assume l’ impegno politico guardi lontano, a di là degli steccati strapaesani. “Non demordete: la coerenza paga, anche se con qualche ritardo. Paga anche l’ onestà. E la speranza non delude.




TI CONSIGLIO UN … LIBRO

Solo andata
Erri De Luca

La nostra terra inghiottita non esiste sotto i piedi,
nostra patria è una barca, un guscio aperto.
Potete respingere, non riportare indietro, è cenere
dispersa la partenza, noi siamo solo andata.

Il drammatico viaggio di un gruppo di emigranti clandestini verso i “porti del nord”. Un poema scabro, tragico, potente. La scommessa della parola poetica di fronte a una materia (umana, civile, sociale) quasi “intrattabile” ma che qui diventa disegno delle sorti del mondo.

Siamo gli innumerevoli, raddoppio  a ogni casa di scacchiera
lastrichiamo di scheletri il vostro  mare per camminarci sopra.
Non potete contarci, se contati aumentiamo
figli dell’orizzonte che ci rovescia a sacco.
Siamo venuti scalzi, invece delle suole,
senza sentire spine, pietre, code di scorpioni.
Nessuna polizia può farci prepotenza
più di quanto già siamo stati offesi.
Faremo i servi, i figli che non fate,
nostre vite saranno i vostri libri d’avventura.
Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino,
l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso.
Da qualunque distanza arriveremo, a milioni di passi,
quelli che vanno a piedi non possono essere fermati.
Da nostri fianchi nasce il vostro nuovo mondo,
è nostra la rottura delle acque, la montata del latte.
Voi siete il collo del pianeta, la testa pettinata,
il naso delicato, siete cima di sabbia dell’umanità.
Noi siamo i piedi in marcia per raggiungervi,
vi reggeremo il corpo, fresco di forze nostre.
Spaleremo la neve, allisceremo i prati, batteremo i tappeti
noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo.
Stringetevi nei panni, noi siamo il rosso e il nero della terra,
oltremare di sandali sfondati, lo scirocco.

Erri De Luca




TI CONSIGLIO UN … FILM

Nascere è una colpa?
Sbagliare il luogo di nascita è un atto di stupidità o negligenza da imputare agli interessati?
E una volta che sei nato e ti rendi conto di aver sbagliato luogo di nascita, che fai?
Marco Tullio Giordana parla di questo e di altro nel suo film “Quando sei nato non puoi più nasconderti“:
ci parla della realtà dell’immigrazione raccontandola attraverso l’esperienza drammatica di un bambino di dodici anni che, pur avendo fatto la “scelta giusta” (è figlio di un benestante imprenditore del nord Italia), si trova catapultato tra i disperati che arrivano sulle nostre coste meridionali in una delle tante “carrette del mare “ che ormai siamo abituati a vedere nei TG. Ovviamente questa esperienza lo cambierà profondamente, sovvertirà i suoi valori, ma costringerà anche i sui genitori a prendere una posizione.
Quando sei nato non puoi più nasconderti: non puoi sperare che la storia ti passi sopra o affianco senza toccarti, anche se ti barrichi dentro casa, perché (come dice De Gregori) “la storia non si ferma davvero davanti a un portone”.
Se avete figli dell’età del protagonista, guardate il film insieme a loro.

 Se avete parenti anziani assistiti da badanti o se vi piace la pasta al pomodoro, chiedetevi che cosa succederebbe se una mattina all’improvviso l’Italia si svegliasse e si rendesse conto che sono spariti tutti gli extracomunitari: a chi affideremmo gli anziani? chi raccoglierebbe pomodori, grano e frutta? chi costruirebbe le nostre case o manderebbe avanti le fabbriche del nord? chi innalzerebbe il bassissimo tasso di natalità italiano?
Il regista Sergio Arau ha girato un film in cui immagina che in California all’improvviso spariscano tutti i latino-americani, quelli che, con superficialità o ignoranza, vengono genericamente chiamati “messicani” (come da noi per qualcuno tutti i meridionali sono ancora “terroni”): con i toni della commedia Arau descrive quello che succederebbe nei vari settori produttivi… e non solo.
Tra realtà e fantasia, “Un giorno senza messicani” fa riflettere sul bisogno che abbiamo gli uni degli altri e su cosa voglia dire realmente appartenere ad un popolo, sentirsi parte di una nazione.
Oggi più che mai: meditiamo, gente, meditiamo…

 

Maria




TI CONSIGLIO UN … FILM

Ho visto da poco (come molti, credo) “Qualunquemente”, il film di Manfredonia con Albanese che impersona l’ormai arcinoto politico Cetto La Qualunque. Non so quanti sono andati a cinema pensando di andare a vedere un film fondamentalmente comico: non lo è. E’ un film amaro e, purtroppo, assolutamente realistico. Per una strana (?) associazione di idee mi è tornato in mente Fortapàsc di Marco Risi.

Venticinque anni fa Giancarlo Siani venne  ucciso dalla camorra.  Fortapàsc ci racconta gli ultimi quattro mesi della sua vita: la vita di un giovane di 26 anni che non voleva fare l’eroe, voleva solo fare il giornalista, e voleva farlo bene.  Venticinque anni dopo, parlando di Roberto Saviano, Benigni ha detto: “Quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la penna, quello  con la pistola è un uomo morto”.
La penna : quella con cui i giornalisti scrivono, quella con cui i cittadini votano.

Maria Urciuoli




TI CONSIGLIO UN … FILM

Film d’ amore che parla anche d’altro. Delle minoranze invisibili. Delle paure che tutti abbiamo.
Del senso di vuoto e di inutilità che la separazione e la perdita portano con sé.
Dell’importanza di vivere il presente (ogni giorno come se fosse l’ultimo)  godendo delle piccole cose.
Ma, soprattutto, è la storia di un vero amore:  di un uomo per un altro uomo.
Non tutti pensano che ammirare le belle ragazze è meglio che essere gay.
Ciao, Maria




TI CONSIGLIO UN …. LIBRO

Una mattina di gennaio , in un luogo sperduto tra le montagne  del Trentino, avviene una strage dalla dinamica incomprensibile, assurda: un evento che sovverte ogni logica, che  sfida  e umilia  la ragione umana. Un uomo e una donna, un sacerdote ed una psicanalista, affrontano questo mistero ciascuno con le sue armi: la Fede e la Scienza. E rischiano: rischiano la perdita di tutto ciò in cui credono, la perdita della loro stessa identità.

…Si salveranno?
Appassionante.

Maria

«Ho sempre creduto che la Chiesa debba fornire grande testimonianza di civiltà, e quindi anche di giustizia e di legalità. Da noi c’è una pratica religiosa anche fervente, ma la vita cristiana rimane nascosta, senza responsabilità sociale.
Io chiedevo e chiedo una Chiesa dell’impegno sensibile a tutti i problemi d’umanità».

R. Nogaro




Ho ancora la forza

Ho ancora la forza che serve a camminare,
picchiare ancora contro per non lasciarmi stare
ho ancora quella forza che ti serve
quando dici: “Si comincia !”

E ho ancora la forza di guardarmi attorno
mischiando le parole con due pacchetti al giorno,
di farmi trovar lì da chi mi vuole
sempre nella mia camicia…

Ho ancora la forza di starvi a raccontare
le mie storie di sempre, di come posso amare,
di tutti quegli sbagli che per un
motivo o l’altro so rifare…

E ho ancora la forza di chiedere anche scusa
o di incazzarmi ancora con la coscienza offesa,
di dirvi che comunque la mia parte
ve la posso garantire…

Ho ancora la forza di non tirarmi indietro,
di scegliermi la vita masticando ogni metro,
di far la conta degli amici andati e dire:
” Ci vediam più tardi …”

E ho ancora la forza di scegliere parole
per gioco, per il gusto di potermi sfogare
perché, che piaccia o no, è capitato
che sia quello che so fare…

Abito sempre qui da me,
in questa stessa strada che non sai mai se c’è
col mondo sono andato
e col mondo son tornato sempre vivo…

[Guccini – Ligabue]




Ti consiglio un … Film.

GORBACIOF  di Stefano Incerti

In una Napoli  corrotta, violenta, senza dignità, il  miracolo di un sentimento autentico.
Da chi meno te lo aspetti.
Film scarno ed essenziale, con i dialoghi ridotti all’osso, in cui la storia è raccontata dalle immagini e, soprattutto, da una straordinaria prova d’attore  di Toni Servillo, grande come sempre.




Ti consiglio un … libro.

Carissimi, ecco a voi una nuova rubrica: “Ti presento un ….”.
L’idea è quella di condividere e consigliare un libro, un film, un disco … che ci sono particolarmente piaciuti e che ci hanno fatto riflettere su qualcosa in particolare.
Chiunque può suggerirne uno che sarà, di volta in volta, pubblicato con una breve presentazione preparata da chi lo propone.
Iniziamo questa nuova rubrica col presentarvi il libro scritto da Pietro Urciuoli [che cura la rubrica omonima sul nostro blog]: “Francesco d’Assisi. Giullare, non trovatore“.
E’ un libro che offre molti spunti di riflessione sulla spiritualità di Francesco, spesso ingabbiata e privata della sua originalità, che richiede a noi, seguaci del santo di Assisi, di andare alle radici del suo pensiero, per essere realmente suoi imitatori.
Linkando sull’icona a sinistra, potrete leggere una recensione del libro fatta sul quindicinale di attualità: “Il Regno”.