IL LAVORO, SERVIZIO A DIO E AL PROSSIMO. 2° incontro della Zona di Avellino

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Nel pomeriggio di sabato 22 gennaio, nella sede della Fraternità Ofs di Avellino – Roseto – si è svolto il 2° incontro zonale dell’Ordine Francescano Secolare della Zona Interdiocesana di Avellino, a cui hanno preso parte [nonostante le condizioni meteorologiche proibitive a causa della neve] le fraternità di: Avellino [Roseto], Avellino [Cuore Immacolato], Atripalda, Serino, Lioni e Mercogliano, per un totale di 50 partecipanti.
Sono intervenuti, inoltre, gli assistenti delle fraternità di Avellino [Roseto] e Lioni e il Delegato di Macro Zona, Domenico Fiore.
In quest’appuntamento ci è stata offerta la possibilità di approfondire un tema attinente ad uno degli ambiti principali in cui siamo chiamati a testimoniare Cristo: nel compimento del nostro lavoro quotidiano che “è non solo mezzo di sostentamento, ma anche occasione di servizio a dio e al prossimo e via per sviluppare la propria personalità, tenendo conto che, per S. Francesco, il lavoro è dono e lavorare è grazia … e lo svago e la ricreazione sono necessari allo sviluppo della persona” (Cfr. CC.GG. 211-2).
Lo sviluppo del tema “Il lavoro, servizio a Dio e al prossimo” è stato affidato a Battistina Costigliola, della fraternità Ofs di Pozzuoli.
Battistina ha messo in rilievo che il tema del lavoro, attualissimo nella contingente situazione economica e sociale, non solo è contenuto nell’art.1 della Costituzione della Repubblica Italiana (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”) e nell’art.4 (“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo tale diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
”), ma appartiene anche alle divulgazioni del Magistero della Chiesa, a partire dalla “Rerum novarum”, di Leone XIII, alla “Gaudium et spes”, costituzione pastorale del Concilio Vaticano II, alla “Laborem exercens”, di Giovanni Paolo II.
In particolare, Battistina si è soffermata sugli artt. 67 – 72 della G. S.: “Con il lavoro l’uomo comunica con gli altri e rende servizio agli uomini, collabora con la propria attività al completamento della divina creazione … Offrendo a Dio il proprio lavoro si associa all’opera stessa redentiva di Cristo (Reg.16), il quale ha conferito al lavoro un’elevatissima dignità, lavorando con le proprie mani a Nazareth … I cristiani, che hanno parte attiva nello sviluppo economico – sociale contemporaneo e propugnano la giustizia e la carità …, acquisite la competenza e la professionalità indispensabili, rimangano fedeli a Cristo e al suo Vangelo, cosicché tutta la loro vita individuale e sociale sia compenetrata dallo spirito delle Beatitudini, specialmente dello spirito di povertà”.
Il lavoro è grazia: in esso manifestiamo e valorizziamo i doni ricevuti dal Signore, accolti in letizia e vissuti con riconoscenza a servizio della comunità. Nello spirito delle Beatitudini, siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo e interpreti del nostro tempo, costruendone la storia, con intenti di pacificazione.
A conclusione dell’incontro, alcuni fratelli e sorelle sono intervenuti, in relazione alle proprie esperienze lavorative; poi la preghiera finale, affinché possiamo, anche attraverso il lavoro, comunicare agli uomini il Risorto e seminare speranza, perché la speranza ha il volto di Cristo risorto, è l’esperienza sconvolgente di trasfigurazione che la risurrezione di Gesù ha seminato nel grembo della storia.

Maria Pia De Matteis De Rogatis

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