IL MIO PRIMO ANNO IN GI.FRA.

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Come ogni anno, nella nostra fraternità è tradizione che le new entry scrivono un piccolo articolo sulle prime esperienze trascorse in Gi.Fra.; ed eccomi qui … questa volta “è toccato” a me.. mi presento: Salve a tutti mi chiamo Simona, ho 16 anni e quest’anno, per la prima volta, sempre se il Consiglio permette, farò anche io la promessa in Gi.Fra. Quest’anno per me è stato il mio secondo e ultimo anno nel corso di Formazione. E’ stato un anno particolare.. pieno di impegni ma soprattutto pieno di dubbi.. poi però, grazie ai miei fratelli più grandi che mi hanno permesso di vivere un’esperienza indimenticabile, sono riuscita a mettere più ordine nella mia testa. Tutto è partito da quando Nicoletta, presidente Gi.Fra., ci ha dato la bella notizia che potevamo partecipare anche noi del corso al loro campo, che quest’anno si è svolto al Laceno. Non vedevo l’ora di partire e di stare un po’ di più insieme a tutti, anche perché avevo proprio bisogno di staccare la spina quotidiana piena di impegni e vivermi questa prima esperienza con gioia e soprattutto senza pensieri. E così finalmente arrivò il 26 Agosto, giorno così tanto desiderato perché finalmente si partiva. Quando arrivammo, la prima cosa che feci fu quella di ispezionare la struttura, talmente la mia curiosità, e di tirar fuori dalla mia valigia la mia macchina fotografica, mia compagna di avventure , che era importantissima proprio perché mi serviva per immortalare qualsiasi ricordo di quell’esperienza. Il tema del campo era “la vocazione”; tema importantissimo sia per noi che dobbiamo fare per la prima volta questo passo importante, sia per chi invece è già da anni che intraprende questo cammino in Gi.Fra. Il primo giorno sono venuti a trovarci Dora e Francesco che, attraverso una dinamica molto divertente, ci hanno illustrato il significato di chiamata e di ascolto. Questa dinamica consisteva nel far capire ad uno solo di noi,attraverso gesti, cosa volevamo dire. È stata divertente ma allo stesso tempo molto difficile … sia per chi cercava di capire, ostacolato dalla musica ad alto volume dell’mp3, sia per chi cercava di spiegare attraverso i gesti. Durante poi il resto della giornata, siamo stati impegnati nel vivere tutti insieme un momento di preghiera preparato da noi ragazzi del corso, e la sera, invece, nel prepararci per vivere la tanto attesa festa a tema: “Harry Potter e la magia”. Il secondo giorno, invece, è venuto a trovarci Tony, un ragazzo della Gi.Fra di Atripalda, che ci ha illustrato il concetto di discernimento e di scelta … concetti che all’apparenza potrebbero sembrare molto complicati da intendere e da mettere in pratica, ma che invece, attraverso le sue parole e la sua dinamica, sono stati molto semplici. Il pomeriggio, invece, abbiamo visto il film: “Un’impresa da Dio”, film molto divertente ma allo stesso tempo molto significativo. Narra di un giornalista televisivo, Evan Baxter, che da poco è stato eletto nel congresso di Washington e che allo stesso tempo fu scelto, nella sua incredulità, da Dio in persona, per svolgere un compito di fondamentale importanza per l’umanità: costruire la nuova “arca”, come un tempo fece Noè. A seguire c’è stato un dibattito tra noi per discutere i punti salienti del film. Per concludere quest’esperienza, come ciliegina sulla torta, stesso la sera prima di partire, fu organizzata una stupenda Veglia. Questo è stato il momento che più mi è piaciuto di tutto il campo. Il gesto preparato nella veglia era quello di costruire delle lanterne di carta,di scrivergli sopra le nostre scelte e i nostri obiettivi per il futuro, dopodiché farle volare in cielo tutte insieme. È stato un gesto molto bello ma soprattutto molto commovente. Vedere tutte le nostre lanterne che pian piano salivano sempre più in alto fino a diventare piccoli puntini bianchi, mi ha fatto sentire più libera. Sono stati due giorni pieni di emozioni forti e allo stesso tempo pieni di gioia e divertimento. Io non sono molto brava con le parole, infatti tutti in fraternità mi dicono che parlo poco, ed è vero, perché un po’ per timidezza un po’ per vergogna, io non parlo quasi mai. E ringrazio la mia fraternità che mi ha dato la possibilità di scrivere quest’articolo perché così facendo sono riuscita a condividere con tutti voi, la mia bellissima esperienza ma soprattutto tutto ciò che io ho provato in quei giorni.

Simona

 

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