NOI AMIAMO L’OFS: SE NON ORA QUANDO!

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LETTERA APERTA
DOPO IL CAPITOLO ELETTIVO OFS REGIONALE CAMPANO DEL 19 FEBBRAIO 2012 AL VECCHIO E AL NUOVO CONSIGLIO

Carissime sorelle, carissimi fratelli,
il recente capitolo elettivo ha evidenziato, anche se in modo esasperato, le incompiutezze del nostro cammino di unità dell’Ofs e le relative conseguenze fatte di incomprensioni e di confronti non propriamente equilibrati, e talvolta di esagerate azioni e reazioni.
Scriviamo questa lettera spinti dalla forte passione per l’Ofs e convinti che essa sia comune a quanti hanno fatto parte in passato del Consiglio regionale e a coloro che lo compongono attualmente, nonché a tutti i terziari perché possano conoscere e valutare le nostre considerazioni.
Conviene formulare due lapidarie, ma indispensabili premesse:
il capitolo, e di conseguenza il consiglio, è del tutto legittimo, le singole persone elette non c’entrano nulla con le perplessità che di seguito esprimeremo.
Quali sono queste perplessità (forti) che molti dei capitolari hanno vissuto con interna, sentita sofferenza, indipendentemente dal risultato che si ottenuto, e che vogliamo rappresentare?
In primo luogo, sono state “maltrattate” le modalità fraterne che avrebbero dovuto essere il tessuto connettivo del capitolo. Tali modalità prevedevano di avere in sana considerazione il cammino verso una unità sempre più autentica, una attenzione alle diversità non solo geografiche, ma anche delle storie, delle tradizioni, delle spiritualità delle varie realtà che abbisognano delle giusta gradualità di tempi e modi per fondersi in un unicum auspicato, ma ancora imperfetto.È dall’inizio del cammino unitario (anche a livello nazionale) che, dai più sensibili al tema unitario, si è sostenuto essere indispensabile non perdere nulla delle ricchezze delle varie esperienze spirituali ed organizzative, affinché tutti si sentissero a proprio agio nella nuova casa comune. Che cosa si è fatto nel nostro recente capitolo? Una copertura dei membri del consiglio totale, forti della potenza dei numeri (obiettivamente un’esagerazione): e la ricchezza della diversità, dei differenti apporti, degli slanci generosi provenienti da eterogenei mondi? Tutto appiattito su un solo colore: una prova di forza probabilmente sollecitata da incomprensioni, reciproche diffidenze e incapacità di andare oltre i personalismi, ma non meno miope verso il futuro del terz’ordine regionale.

Come è stato recepito l’andamento delle votazioni? Più che un votare per qualcuno, quasi un votare contro (qualcuno, qualcosa?); forse per molti non era la realtà, ma questo era il clima che si coglieva nell’assemblea e la rattristava.
Che cosa, oggi come la domenica delle elezioni, preoccupa? La difficoltà che il consiglio, nel suo insieme o nei singoli componenti, incontrerà nel rimettere insieme i vari pezzi di un puzzle già di per sé complicato e complesso. Questo, non perché non vi sia sincerità nell’operare per il meglio della fraternità regionale, ma perché si troverà scarsa comprensione da parte di chi, per rifarsi al paragone precedente, in questa casa si troverà a disagio, più ospite che legittimo proprietario: di chi la troverà “poco comune”.
Le parole d’ordine condivisione e comunione, usate da Michele Ortaglio nella presentazione della prima circolare, di per sé sagge e condivisibili, come verranno accolte nei vari ambiti e quali difficoltà incontreranno i consiglieri a presentarle nelle varie fraternità?
Che cosa fare ora? Qui viene il difficile; certo, non si potrà andare avanti come se nulla fosse successo: sarebbe un errore grave! Bisognerebbe che tutti (tutti!) facessero in qualche modo un passo indietro, recuperando spazi, luoghi, tempi per l’incontro, la ri-comprensione, per una nuova reciproca fiducia; saremo capaci di tanto? Bisognerà rimarginare le ferite condite con troppo sale nel recente capitolo, trovare nuove reciproche comprensioni, fugare i sospetti che gli uni hanno verso gli altri, evitare ad ogni costo altre laceranti divisioni, come quelle che hanno caratterizzato i primi anni del cammino a livello nazionale. L’Ofs campano, nelle concrete figure delle nostre sorelle e dei nostri fratelli, non merita questa prova.
Come tutte le crisi, anche la nostra attuale, potrebbe avere un risvolto positivo: mettere a nudo le difficoltà e le asprezze, le incompiutezze del cammino unitario, non nasconderle ancora, ma affrontarle con spirito di carità, di sacrificio e di volontà di avere un Ofs finalmente unico.
Nella odierna difficoltà ognuno potrà valutare se vuole più bene a se stesso o all’Ofs!
Vogliamo sperare che vi siano moltissimi capaci di sacrificare lo spirito di rivalsa per le ferite che pensano di aver ricevuto, in nome di un bene più grande: è sempre più facile distruggere che costruire.
Ma se non ora, quando?
In questi pur difficili momenti, crediamo vi siano fratelli e sorelle di buona volontà pronti a raccogliere l’esortazione del Presidente nazionale ad aiutare questa fraternità regionale affinché si adoperi per stimolare la ripresa di una comune riflessione, prima ancora che di un comune agire: continuare a non capirci e a cedere alle lusinghe dello scontro non ci porterà da nessuna (buona) parte.
Lo spirito di questo scritto è innanzi tutto questo: essere uno dei mattoni che vuole contribuire a ricostruire un comune, fraterno domicilio, quella casa di tutti i laici francescani che intendono essere di testimonianza, di preghiera e di solidarietà nella nostra chiesa e nelle nostre terre. Lo affidiamo al Consiglio affinché trovi i modi e i tempi di un incontro perché tutto ciò possa accadere. Pace e Bene!

Con affetto, in Francesco e Chiara

Mario Bianchi – Ministro Fraternità Santa Maria della Provvidenza Napoli
Gigi Di Fraia – Ministro Fraternità Pozzuoli San Gennaro
Anna Arfè – Ministro Fraternità Soccavo Napoli
Roberto Costa – Ministro Fraternità di Piedigrotta Napoli
Carlo Cuccurullo – Ministro Fraternità Arzano
Giovanna Viglione – Ministro Fraternità Miano
Adele Imperatore – Ministro Fraternità Sant’Eframo Napoli
Luciana Colucci Di Matteo – Ministro Fraternità Barra Napoli
Emanuele Palumbo – Ministro Fraternità Immacolata Salerno
Luciano Sarno – Ministro Fraternità Roseto Avellino
Filippo Fortunato – Ministro Fraternità Cuore Immacolato Avellino
3 marzo 2012

N.B.:
La lettera è stata inviata il 3 marzo 2012, chi volesse aderire può farlo inviando una e-mail e scrivendo aderisco alla lettera appello, Noi amiamo l’ofs, se non ora quando.
La mail va indirizzata a:
ma_bi@iol.it

E agli indirizzi seguenti dei consiglieri regionali nuovi:
<michele.ortaglio@gmail.com>, <pasq.pisa@virgilio.it>, <alliegro.barra@vipnet.it>, <angelo.cervone72@yahoo.it>, <rosariacostanzo@alice.it>, <angiola.lettieri@alice.it>, <rosanna.mangione@virgilio.it>, <antonio.nappi@tiscali.it>, <rosariaodorino@alice.it>, <anna.pelcar@virgilio.it>, <baldassarre9@alice.it>

Questa posizione non vuole essere “neutra” rispetto alle posizioni in campo, ma “altra” capace di una propria proposta costruttiva verso una autentica unità e unicità dell’Ofs.

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