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CONVEGNO NAZIONALE ARALDINI 2013

convegno nazionale araldini foto nella piazza del convento di san francesco

Si è concluso da pochi giorni il 22° convegno nazionale Araldini che ha avuto come tema: “Con TE…comincia la vita” che si è tenuto ad Assisi dal 10 al 14 luglio 2013.
Con questo slogan si è voluto sottolineare che la storia di ciascuno di noi ha origine dall’Amore di Cristo, dalla sua Misericordia, pronta a perdonare anche il nostro essere spesso irriconoscenti e non saper corrispondere a tale Amore.
Questa meravigliosa storia d’Amore che ha origine fin dall’eternità, è stata raccontata agli Araldini attraverso due personaggi molto particolari: il figliol prodigo e Pinocchio le cui esperienze di vita si intrecciano, per concludersi entrambe in un abbraccio.
Ancora oggi i nostri Araldini hanno gli occhi che luccicano, per le emozioni vissute in questa meravigliosa esperienza che ogni anno li arricchisce e li aiuta a diventare il sale della terra, mi auguro migliore di noi che non siamo più capaci di dare sapore nemmeno alle nostre vite.
Grazie a tutti quanti si sono messi in gioco e hanno messo da parte le proprie vite, per aiutare i nostri bambini a fare esperienza di Cristo con la fraternità.

Ciro d’Argenio.

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“L’INCONTRO CON CRISTO: NELLA PAROLA, NELL’EUCARISTIA E NEI FRATELLI” – Convegno fraternità Ofs di Avellino (Roseto) – Macerata,17 – 21/08/2011

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Oggi 22 agosto 2011 è il giorno dopo la conclusione del Campo scuola dei fratelli dell’ O.F.S. di Avellino che presso il “Roseto” sono seguiti, nella formazione umana e spirituale, da Padre Innocenzo Massaro.
Padre Innocenzo è partito insieme a noi, con tanto entusiasmo, disponibile come sempre, nonostante il gran caldo di questi giorni, ma non è ritornato insieme a noi. E’ questa la prima e doverosa notizia che riporto perché il malessere che lo ha colpito lo ha costretto ad un ricovero d’urgenza presso l’ospedale di Macerata, città che ci ha ospitato dal 17 al 21 di questo torrido mese di agosto. Padre Innocenzo è stato assistito oltre che da solleciti medici di turno, soprattutto da Luciano Sarno e da Pietro Urciuoli con amorevole premura e dedizione filiali. Tante, tante preghiere e invocazioni a Dio ci hanno permesso di essere vicini tutti spiritualmente pur continuando lo svolgersi del programma del campo. Attraverso la comunione con Lui abbiamo sperimentato quella con i fratelli, testimoniando con i fatti ciò che proclama con le parole.All’arrivo in questa comoda ma afosa struttura di Macerata, la Domus San Giuliano, ci siamo riuniti per il momento di preghiera d’inizio campo, preparato da Mena, e per la relazione di presentazione di Padre Innocenzo. “Signore, da chi andremo? La Fede, luogo dell’incontro con Cristo nella Parola, nell’Eucarestia e nei Fratelli“: questo è stato il tema che il consiglio O.F.S. ci ha proposto per quest’anno, trovandone quasi un’incarnazione nella sua parte finale, attraverso la spiacevole esperienza che ci ha colpiti.
Il giorno successivo siamo andati in visita all’Abbazia di S. Maria di Chiaravalle in Fiastra conoscendo meglio il mondo dei Padri Cistercensi nella persona dell’abate Padre Stefano, che ci ha parlato della sua vocazione, della sua scelta radicale di vivere la Parola, luogo privilegiato per incontrare Cristo, sia nelle ore dedicate alla preghiera, sia al lavoro che al riposo, fedele alla Regola di S. Benedetto e ancor più al modello di S. Bernardo di Chiaravalle di uscire il meno possibile dal monastero. “Il mondo arriva da noi come attratto da una calamita – ci dice Padre Stefano – e viene ricevuto come Cristo”. Anche nel parlare i Circestensi si rifanno a San Bernardo che “pascolava” nella Bibbia, in quanto la Parola è sorgente di Vita.
Abbiamo avuto anche noi modo di confrontarci su due brani della Bibbia, che Marco e Sissi hanno scelto per noi quale fonte di meditazione e confronto.
Il giorno 19 ci siamo recati al Santuario di Loreto, dove abbiamo partecipato alla Santa Messa, concelebrata dal nostro padre assistente, in ricordo dei suoi 58 anni di ordinazione sacerdotale proprio in quel luogo sacro, per poi visitare la casa di Maria di Nazareth, che fu portata lì direttamente dalla Palestina dai crociati nel 1294.
Il pomeriggio è stato arricchito dall’incontro con l’Ordine Francescano Secolare di Macerata, e con Franca Severino, una suora laica che ha consacrato la sua vita a Dio nella verginità sponsale e nell’incontro gioioso con Lui nella preghiera e nell’Eucaristia. Abbiamo condiviso con loro la grande difficoltà di essere cristiani nel mondo di oggi, caratterizzato da rapporti superficiali e poco autentici, nonché la necessità dell’ascolto interiore che porta alla relazione e all’unione di amore con Gesù e alla scelta missionaria di noi cristiani.
Sabato 20 abbiamo potuto ascoltare, presso la Comunità “Il Cenacolo”, nelle vicinanze della Santa Casa, la testimonianza di un responsabile e di un ospite di questa grande opera, che conta sedi in tutto il mondo. Stefano e Carmine ci hanno parlato delle origini della Comunità, nata dalla fede e dalla tenacia di suor Elvira, delle finalità e delle modalità di un servizio a Dio e ai fratelli più bisognosi, disagiati, senza fissa dimora: a coloro che bussano alle porte della Comunità viene proposto uno stile di vita semplice, familiare, alla riscoperta del lavoro vissuto come dono, dell’amicizia vera e della fede nella Parola di Dio. Anche qui siamo rimasti impressionati da quanto abbandono e fiducia in Dio e nella Santa Provvidenza anima tutta la Comunità!
Il pomeriggio è stato scandito da una dinamica propostaci da Annamaria e Pietro, tesa a favorire il dialogo “a coppie” tra noi terziari, e dall’Adorazione Eucaristica di Paola e Luciano.
Ancora vorrei sottolineare quanto sia stato utile vivere questo viaggio – metafora della vita – che porta a condividere con tante persone, piccole o grandi, la meravigliosa opera di Dio: il creato con tutte le sue creature e considerare che tutto ci appartiene nella gratuità e nell’accoglienza… anche di urla festose di diciotto bambini, del loro pianto, dei loro capricci, piccoli, molto piccoli, dei loro balletti improvvisati. Sono loro il nostro futuro ed è a loro che dobbiamo il nostro impegno quotidiano per consegnare loro un pezzetto di mondo migliore: LA FAMIGLIA.

Eugenia Iannone




Assemblea Regionale Ofs

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Domenica 24 ottobre 2010, presso il centro sociale di Mercato San Severino (SA), si è tenuta l’Assemblea Regionale Ofs della Campania, a essa hanno partecipato i ministri e consiglieri di 65 fraternità, sulle 152 della regione Campania.
La riunione è iniziata con la celebrazione delle lodi ed è continuata con i saluti del Presidente Regionale della Gioventù Francescana di Campania e Basilicata: Igino Tomasetta, di Atripalda che ha invitato l’Ofs ad avere fiducia nel cammino di fede della Gi.Fra. e di sostenerla, soprattutto attraverso la testimonianza.
L’accompagnamento dell’Ofs deve aiutare la Gi.Fra. a correggere i propri errori e ad avere la forza di rialzarsi ogniqualvolta la difficoltà del cammino ne frena l’entusiasmo.
La parola è passata poi al Ministro Regionale Ofs, Antonio Bruno che ha salutato, prima di tutto, gli Assistenti Regionali, P. Mimmo Capasso e p. Giuseppe Iandiorio e poi ha rivolto un saluto a tutta l’assemblea.Nel suo intervento, Antonio Bruno ha voluto rilevare l’importanza della famiglia: primo luogo, dove coltivare le relazioni e la fraternità.
La famiglia, aggiunge, è il luogo privilegiato dell’esperienza dell’amore e della trasmissione della fede, essa è, infatti, la prima scuola di preghiera per i nostri figli.
La Chiesa ci esorta perché le nostre parrocchie, le nostre fraternità siano luoghi di ascolto, in particolar modo per le famiglie in difficoltà. Questo è possibile soltanto instaurando rapporti interpersonali con tutte le famiglie, credenti e non.
Alla luce di quanto detto, è necessario, perciò, approfondire, nelle nostre fraternità, le tematiche sociali, perché la crisi che stiamo affrontando in questi ultimi anni, non è solo sociale, ma anche economica.
Il Ministro Regionale ci esorta, inoltre, a una maggiore sensibilizzazione nei riguardi della salvaguardia dei creato, nel rispetto della vita, nell’impegno sul lavoro, per la pace e per il bene comune.
Ciò richiede una nostra partecipazione anche alla vita politica, senza complessi d’inferiorità; ma questo può essere fatto solo con un profondo cammino di formazione che dia la giusta competenza, senza tralasciare di approfondire i valori cristiani.
La parola passa poi a Michele Ortaglio, Vice-ministro Regionale, che fa una panoramica sui Piani di Zona di tutta la Regione Campania.
Al Consiglio Regionale sono giunti 18 Piani, sulle 19 Zone in cui è suddivisa l’intera Campania e questo, fino a ad un mese fa, era impensabile.
Mettendo a confronto i vari Piani, il Vice-ministro mostrandone gli aspetti positivi e quelli che devono ancora essere migliorati.
Tra gli elementi positivi: la previsione di un numero minimo di tre incontri per l’equipe zonale e da due a sei [cui bisogna aggiungere i due incontri di preghiera con le clarisse] incontri zonali.
Una delle note stonate è la richiesta di formazione, manifestata al Consiglio Regionale che, però, non si è tramutata in adesioni al Corso di Formazione regionale, in fase di organizzazione. Michele rileva che c’è una fraternità che sta camminando, nonostante le difficoltà, ma c’è, senza dubbio, la necessità di conoscerci meglio, perché il Consiglio Regionale possa servire le fraternità, secondo quelle che sono le loro reali esigenze.
La parola passa poi a Silvia Riviezzo, responsabile della Formazione, che ci presenta l’ultima parte del testo dell’anno: “L’Ordine Francescano Secolare – Storia, legislazione e spiritualità”.
Nella prima parte dell’intervento, Silvia rileva proprio le parole che compongono il titolo del testo di formazione, oggetto di discussione in tutto il triennio in cui è stato adottato.
Silvia, nell’introduzione alla presentazione del testo, sostiene l’importanza della conoscenza delle nostre radici, perché, se non sappiamo da dove veniamo, non sappiamo nemmeno dove andiamo e, allo stesso tempo, l’apprendimento della legislazione dell’Ofs [Regola e Costituzioni] che ci aiuta ad assimilare, nella nostra vita, il messaggio di Francesco.
Sul testo di formazione, è presentata, poi, una metodologia di studio, contenuta nel CD consegnato dalla segreteria all’atto della registrazione, che si basa sulle parole chiave che possono trovare riferimenti nei testi biblici e nelle fonti.
Dopo i vari interventi, l’assemblea si è suddivisa in varie commissioni, per approfondire gli argomenti propri della vita di fraternità; alle commissioni, alle ore 13, ha fatto seguito la celebrazione della S. Messa, celebrata dal Ministro Provinciale dei Frati Minori della Provincia Salernitano-Lucana.
Alla S. Messa ha fatto seguito il pranzo a sacco, consumato nelle sale del Convento S. Antonio, di Mercato S. Severino e, alle 15,30 l’assemblea si è ritrovata, per riportare le discussioni delle varie commissioni.
La prima commissione è stata quella della “Formazione”, in cui è stato discusso il progetto regionale di formazione.
Tale progetto ha risposto alla grande richiesta di formazione da parte delle fraternità locali che, però hanno dato poca disponibilità, in termini d’iscritti al corso di cui sopra.
Sono stati previsti tre incontri per i Consigli e altrettanti per i maestri di formazione.
Oltre al progetto di formazione si è molto parlato delle difficoltà nell’usare il testo di formazione nazionale. In merito a ciò, il Vice-mistro regionale suggerisce di attualizzare il contenuto del testo, in modo da renderlo più pratico.
Altri interventi propongono: la realizzazione di una banca dati regionale, per condividere itinerari di formazione già sviluppati; l’indicazione degli obiettivi della formazione, senza preoccuparsi tanto dei contenuti.
La commissione “Famiglia” ha evidenziato come siano ancora poche le fraternità che hanno, al proprio interno, un delegato per la famiglia.
Nei tre incontri regionali, previsti dalla commissione a Nocera Inferiore, avrà un ruolo dominante l’obiettivo di “riacquistare il senso del Sacramento del matrimonio”; in questo senso, diventa fondamentale la nostra testimonianza di coppie e di famiglie francescane.
I corsi previsti non sono destinati solo ai francescani secolari, ma a tutti quelli che ne siano interessati.
Il percorso di formazione, previsto dalla commissione per le famiglie, però, è stato criticato, perché ritenuto ripetitivo rispetto alla formazione in generale.
La commissione araldini ha esortato le fraternità presenti a collaborare con la Gi.Fra., nella cura degli araldini, nella consapevolezza di esserne i primi responsabili.
In ogni fraternità dovrebbe essere presente il delegato agli araldini, per il quale, la commissione regionale, ha previsto due incontri di formazione nel corso dell’anno sociale.
La commissione Ce.Mi. ha presentato, innanzitutto, l’iniziativa “Una Busta mi Basta”, per sensibilizzare all’uso di sacchetti che non siano di plastica; per il Natale, nei sacchetti sono stati inseriti prodotti solidali, per un costo totale di €. 10,00, il cui ricavato andrà per le varie iniziative missionarie della fraternità Ofs.
Nella commissione è stata discussa la problematica dei rifiuti e sono state proposte alcune idee, per l’incentivazione alla raccolta differenziata. Il responsabile Ce.Mi., Enzo Siciliano, ha, inoltre, rinnovato l’invito a partecipare al convegno di settore che si terrà i prossimi 13 e 14 novembre a S. Giuseppe Vesuviano e a trasmettere il nominativo del delegato missioni di ciascuna fraternità locale.
È necessario, conclude Enzo Siciliano, rimboccarsi le maniche, perché ci sono tante iniziative da portare avanti.
Conclude con gli interventi, la commissione stampa e Gi.Fra.. Sul primo argomento, Mimmo Artiaco comunica che, entro Natale, saranno raggiunte tutte le macro-zone della Campania, per la presentazione del nuovo sito e per spiegarne l’utilizzazione.
Riguardo alla Gi.Fra., invita tutte le fraternità a nominare un delegato, anche dove la parte giovane della fraternità non esiste ancora, perché è necessario essere già pronti all’arrivo di nuove vocazioni, infatti il secondo incontro del corso di formazione per maestri di formazione, sarà dedicato all’animazione della Gi.Fra..
Il professo, per il gifrino, deve essere come un padre che accompagna il proprio figlio nel suo cammino, ricordandosi che noi adulti siamo “più responsabili”, cioè “abbiamo più colpa”.
L’incontro termina con la celebrazione dei vespri alle 17,30, circa.




Convegno Ofs Avellino [Roseto] – Montecalvo Irpino, 19-22 agosto 2010

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“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” è il tema su cui l’ OFS di Avellino (fraternità Roseto)  ha riflettuto nel Campo-scuola tenutosi a Montecalvo dal 19 al 22 agosto 2010.
Nella serenità e nella quiete dell’Oasi Mariana le relazioni e le riflessioni tenute da P. Innocenzo Massaro, P. Ciro Polverino e P. Gianluca Manganelli ci hanno guidato in un percorso volto a riscoprire i tanti doni che abbiamo ricevuto da Dio, in particolare quello della fraternità, per sentire sempre più forte la necessità, il bisogno di restituire il tanto che abbiamo ricevuto attraverso la nostra disponibilità,  personale e comunitaria,  ad accogliere il progetto di Dio su di noi.Le dinamiche di gruppo pomeridiane, che hanno sostituito i più classici “gruppi di studio”, ci hanno permesso di approfondire in modo attivo e partecipato  i temi trattati  al mattino, senza gli inutili appesantimenti e gli imbarazzanti lunghi silenzi che tutte le fraternità hanno spesso sperimentato in queste occasioni. Grazie per questo al Consiglio ed all’equipe di formazione, che ha dato prova non solo di impegno ma anche di creatività.
Per una fraternità composta in buona parte da famiglie con bambini, bello e significativo è stato il coinvolgimento dei più piccoli in percorsi paralleli sugli stessi temi trattati dai relatori di turno, attraverso attività operative che si sono poi concluse con un momento di incontro-confronto tra il lavoro svolto dal gruppo degli adulti e quello dei bambini: ed è capitato che le riflessioni e le ‘intuizioni’ dei piccoli  fossero a volte anche più pertinenti  o profonde delle nostre…
Le giornate sono state scandite dalla preghiera (Lodi, Angelus, incontri di preghiera pomeridiani, preghiera della notte) ma caratterizzate anche da momenti di distensione (merende, animazione serale) e non è mancata la passeggiata serale per il paese.
Come dimenticare poi Antonio, cuoco della Mensa dei Poveri di Avellino, che, per tener fede al tema del campo, insieme a sua moglie gratuitamente ha prestato la sua opera in questi quattro giorni, deliziandoci con la sua abilità culinaria? Grazie!
Una ricchezza in più ci è venuta dalla partecipazione al Campo di due membri della fraternità OFS “Cuore Immacolato di Maria”, i nostri carissimi amici Roberta e Alfredo, a testimonianza di un sempre più saldo e convinto spirito unitario.
Ancora una volta, insomma, il Campo-scuola si è rivelato essere un’esperienza che, andando aldilà della semplice “formazione”, ci ha fatto vivere la dimensione più autentica della “famiglia”, donandoci la possibilità di pregare, lavorare, studiare, giocare, condividere gioie e dolori, sperimentare infine la fraternità.
A noi ora il compito di restituire quanto abbiamo ricevuto.
Gratuitamente.

Maria Urciuoli