1

IL SALUTO DELLA GIOVENTÙ FRANCESCANA DI AVELLINO A P. INNOCENZO MASSARO

O Signore, fa di me uno strumento…”
Hai basato su queste parole la tua vita e questo hai trasmesso anche a noi. Fin da piccoli ci hai teso la mano e ci hai accolti nella tua casa, passo dopo passo con amore di padre, ci hai condotto fin qui:
un percorso fatto di preghiera, di gioia, di affetto, di formazione.
In ogni momento abbiamo avvertito la tua presenza, sempre discreta, che con dolcezza e fermezza ci ha incoraggiati e sostenuti anche nelle cadute che nella vita di noi giovani non mancano mai.
Dobbiamo lottare per il bene difficile contro il male facile”, quante volte l’abbiamo sentito ed ora è diventato il nostro motto. Noi che grazie a te siamo diventati uomini e donne con la U maiuscola e con la M maiuscola come dicevi tu, abbiamo imparato tanto da te, anche a resistere alle tentazioni come Gigino con la torta, un esempio semplice che alla festa della mamma non ci facevi mai mancare.
Ci hai insegnato non solo con le parole ma con la tua vita, per questo l’unica cosa che possiamo ora dirti è “grazie” . Quante volte l’hai detto a noi, alla tua scuola cantorum, ai tuoi gifrini. Per ogni piccola cosa sei sempre stato fiero di noi, come noi lo siamo di te, e se la nostra vita è così piena d’amore è merito tuo.
Ci resta ora la consapevolezza che non abbiamo perso un padre, ma acquistato una stella che guiderà per sempre il nostro cammino.

Ti vogliamo bene
La Gi.Fra.




PREPARIAMOCI AL 5° INCONTRO DELLA ZONA INTERDIOCESANA DI AVELLINO

Eccoci, Signore, davanti a te, dopo aver tanto camminato lungo quest’anno. Se ci sentiamo stanchi, non è perché abbiamo percorso un lungo tragitto, o abbiamo coperto chi sa quali interminabili vie. È perché, purtroppo, molti passi, li abbiamo consumati sulle viottole nostre, e non sulle tue: seguendo i tracciati involuti della nostra caparbietà faccendiera, e non le indicazioni della tua Parola; confidando sulla riuscita delle nostre estenuanti manovre, e non sui moduli semplici dell’abbandono fiducioso in te. Forse mai, come in questo crepuscolo dell’anno, sentiamo nostre le parole di Pietro: «Abbiamo faticato tutta la notte, e non abbiamo preso nulla». Ad ogni modo, vogliamo ringraziarti ugualmente. Perché, facendoci contemplare la povertà del raccolto, ci aiuti a capire che senza di te non possiamo far nulla.
Ma ci sono altri motivi, Signore, che, al termine dell’anno, esigono il nostro rendimento di grazie. Tutti Ti ringraziamo, Signore, perché ci conservi nel tuo amore. Perché continui ad avere fiducia in noi. Grazie, perché non solo ci sopporti, ma ci dai ad intendere che non sai fare a meno di noi. Grazie, Signore, perché non finisci di scommettere su di noi. Perché non ci avvilisci per le nostre inettitudini. Anzi, ci metti nell’anima un cosi vivo desiderio di ricupero, che già vediamo il nuovo anno come spazio della speranza e tempo propizio per sanare i nostri dissesti. Spogliaci, Signore, di ogni ombra di arroganza. Rivestici dei panni della misericordia e della dolcezza. Donaci un futuro gravido di grazia e di luce e di incontenibile amore per la vita. Aiutaci a spendere per te tutto quello che abbiamo e che siamo. E la Vergine tua Madre ci intenerisca il cuore. Fino alle lacrime”. Carissimi Fratelli e Sorelle, a tutti voi il saluto di pace e bene!
Credo non ci siano parole più adatte, di quelle di don Tonino Bello, per entrare nel clima dell’ultimo incontro zonale dell’anno sociale.
La conclusione di un viaggio, appunto, è il momento giusto per fare bilanci, pensando a quanto di bello abbiamo vissuto o alle difficoltà che abbiamo incontrato; per svuotare la valigia dei ricordi; riprendere “bastone e bisaccia” e partire nuovamente. Questo è il nostro “cammino di fede”, fatto di tante piccole tappe e di un unico grande traguardo: “Andare incontro a Gesù ed entrare nella Vita Eterna”.
Per raggiungere tale ambizioso traguardo, però, abbiamo ancora tanta strada da fare e la cosa che più ci da’ forza e fiducia è sapere che, accanto all’impronta che lasciamo sulla via, c’è sempre quella del fratello che condivide con noi le difficoltà di vivere, con coerenza, la vocazione francescana.
L’ultimo appuntamento, dunque, vuole essere, un’opportunità per fare una breve sosta, riprendere il fiato e condividere la gioia di aver vissuto, insieme, un anno con tanti spunti, utili a “rendere sempre più salda la nostra vocazione” (Cfr. 2 Pt 1,10).
Ma è anche il momento giusto per dare nuove indicazioni al nostro itinerario di fede, facendo tesoro degli errori commessi e ripartendo da quanto di buono è stato fatto fino ad oggi.
Con questa disposizione, ci prepariamo a vivere l’incontro che si terrà presso il Convento S. Rocco dei frati Minori di Lioni (AV), domenica 29 maggio 2011 che avrà per tema: “IL RAPPORTO FRATERNO CON TUTTE LE CREATURE”.
L’incontro si svolgerà secondo il programma seguente:
PROGRAMMA
ore 9.00 – Accoglienza
ore 9.30 – Lodi
ore 10.00 – Introduzione alla giornata.
Presentazione [1^ parte]: In principio Dio creò il cielo e la terra. … e vide che era                         cosa buona. (Gn 1) – a cura di Alfredo Trocciola.
ore 10.15 – Intervento di p. Damiano Lanzone (Consigliere Nazionale di Giustizia Pace e                              Integrità del Creato) sul tema: “Il rapporto fraterno con tutte le creature”.
Segue dibattito
ore 11.15 – Coffe -break
ore 11.30 – Presentazione [2^ parte]: Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di                              Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn 2,15) – a cura di Alfredo Trocciola.
ore 12.00 – S. Messa della Fraternità
ore 13.00 – Pranzo a sacco
ore 16.00 – Condivisione sul cammino percorso dalla Zona nell’anno sociale 2010/2011 e proposte per il nuovo anno.
ore 17.00 – preghiera finale
ore 17.10 – saluti e partenza
L’invito è rivolto a tutte le fraternità Ofs e Gi.Fra. della Zona Interdiocesana di Avellino e a tutti i loro membri [invito i ministri a coinvolgere tutta la fraternità e anche gli Assistenti]; immagino gli impegni di ciascuno che non metto in discussione, di qualunque natura siano, ma vi esorto a non mettere sempre all’ultimo posto la Fraternità!
Invitate anche i vostri parenti, amici, perché possa essere una giornata di festa e di testimonianza, per tutta la fraternità, oltre ad essere occasione di riflessione, per tutti, su temi di stretta attualità.

scarica la circolare

 

INDICAZIONI STRADALI


Visualizzazione ingrandita della mappa




LA FRATERNITÀ FRANCESCANA, FORMA DI VITA E DI SANTITÀ. 2° incontro zonale per Formandi e Iniziandi Ofs

Sabato 16 aprile, dalle 16.30 alle 18.30, si è tenuto il secondo, e ultimo, appuntamento dedicato a Formandi e Iniziandi delle fraternità Ofs appartenenti alla Zona di Avellino.
Anche in quest’occasione, come per il primo appuntamento, la zona è stata divisa in due micro-zone, per ridurre al minimo gli spostamenti, cosicché, le fraternità di Lioni, Serino, Volturara, Montella e Salza, hanno converso nel convento di S. Rocco a Lioni, mentre Avellino [Roseto e Cuore Immacolato], Mercogliano, Montefusco, Atripalda, Lacedonia e Zungoli nel convento di S. Egidio di Montefusco.
L’argomento dell’incontro, (di cui in seguito è riportata una breve esposizione), era comune a entrambe le micro-zone ed ha avuto per tema: “La fraternità francescana, forma di vita e di santità”.
I relatori degli incontri sono stati: p. Lino Barelli, per la micro-zona di Lioni e Mena Riccio, per quella di Montefusco.
La partecipazione è stata buona, per la micro-zona di Lioni, dove erano presenti diciassette confratelli provenienti da Serino[7], Montella[1], Volturara[2] e Lioni[7], poco incoraggiante, invece, per quella di Montefusco, dove erano presenti solo sette confratelli della fraternità locale.

Incontro della micro-zona di Lioni
Il tema dell’incontro, cui ha preso parte anche il sottoscritto, delegato di microzona, è stato approfondito da p. Lino Barelli, assistente della nascente fraternità di Lioni che, dopo una breve preghiera, ha iniziato la sua riflessione, introducendo il concetto di “comunione”.
La sorgente del nostro stare insieme – afferma p. Lino – la ritroviamo nella partecipazione, attraverso lo Spirito Santo, alla vita divina e, in particolare, alla Trinità, dove Padre, Figlio e Spirito Santo sono una cosa sola.
In Gesù è presente sia la natura divina, sia quella umana (una donatagli dal Padre, l’altra da Maria) che, grazie all’opera dello Spirito Santo, sono in piena comunione.
Lo Spirito Santo che anima l’unità in Gesù, anima anche la comunione nella Chiesa, dove ciascuno di noi è membro di un unico corpo.
Siamo membra l’una diversa dall’altra, ma siamo uniti nella diversità, come Gesù non è il Padre, né lo Spirito Santo, ma è tutt’uno con loro.
La comunione che esiste tra noi, membra della Chiesa, si fonda sulla comunione tra Gesù e la Chiesa ed è dono di Dio.
In questo modo, anche la nostra fraternità non può essere ridotta a un’associazione culturale, perché è Dio stesso che ci mette insieme, per camminare sulla via della santità.
L’azione di Dio, nella costruzione della fraternità, è sostenuta anche da papa Benedetto XVI che afferma: «Questa fraternità, gli uomini potranno mai ottenerla da soli? La società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli. La ragione, da sola, è in grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uomini e di stabilire una convivenza civica tra loro, ma non riesce a fondare la fraternità. Questa ha origine da una vocazione trascendente di Dio Padre, che ci ha amati per primo, insegnandoci per mezzo del Figlio che cosa sia la carità fraterna». (Caritas in Veritate, 19)
La comunione nasce dal fatto che il Padre ci ha creato dall’inizio: corpo, anima e Grazia. Col peccato abbiamo perso la comunione con la vita divina che, con Gesù, abbiamo avuto l’opportunità di riconquistare.

Infatti, «a quanti l’hanno accolto – afferma l’apostolo Giovanni nel suo prologo – ha dato potere di diventare figli di Dio» (cfr. Gv 1,12), mediante il dono dello Spirito Santo che abbiamo ricevuto grazie al sangue versato da Gesù sulla croce.
Infatti, l’apostolo Paolo, quando scrive agli Efesini, dice: «in Cristo Gesù, voi che allora eravate lontani siete stati avvicinati mediante il sangue di Cristo. Lui, infatti, è la nostra pace; lui che dei due popoli ne ha fatto uno solo e ha abbattuto il muro di separazione abolendo nel suo corpo terreno la causa dell’inimicizia, … per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo facendo la pace; e per riconciliarli tutti e due con Dio in un corpo unico mediante la sua croce, sulla quale fece morire la loro inimicizia. Con la sua venuta ha annunciato la pace a voi che eravate lontani e la pace a quelli che erano vicini; perché per mezzo di lui gli uni e gli altri abbiamo accesso al Padre in un medesimo Spirito» (Ef 2, 13-18).
Sull’esempio di Gesù, anche noi, se vogliamo la comunione tra i popoli, dobbiamo salire sulla croce, come ci insegna il nostro Serafico Padre S. Francesco.
Infatti, in una sua visita su La Verna, papa Giovanni Paolo II affermava che l’Ordine dei frati minori nasceva nel momento in cui Francesco riceveva le sacre stimmate, a imitazione di Gesù che realizzò la comunione tra i popoli, salendo sulla croce.
Francesco, come Gesù [«Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me» (Gv 17, 6)], considerava un dono i fratelli che il Signore gli aveva dato (cfr. FF. 116) e insegna a noi a fare altrettanto.
Ogni membro della fraternità, quindi, è dono l’uno per l’altro e, quando manca un fratello, essa è meno ricca, perché la fraternità perfetta, come ci insegna Francesco (cfr. FF. 1782), è l’insieme dei doni di ciascuno, nessuno escluso.
Il nostro atteggiamento nei confronti del fratello, quindi, deve essere, innanzitutto, di accoglienza, perché è un dono del Signore e, poiché tale, deve essere valorizzato e aiutato a crescere.
Perché la Fraternità cresca nella comunione, devono esserci compresenza, corresponsabilità e complementarietà, a imitazione delle prime comunità cristiane.
Gli Atti degli Apostoli, nel descrivere i primi cristiani, riportano che «Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli» (At 2,42) che, nella Fraternità, sono rappresentati dal ministro che deve prepararsi a guidarla, nello spirito della Regola.
La Regola è la sintesi del Vangelo [Francesco chiamava la sua Regola “il midollo del Vangelo”] e se i ministri riescono a farne vivere la sostanza, tutta la Fraternità cresce nella comunione a Dio e ai fratelli.
Il fondamento della comunione in Fraternità è la vita sacramentale, perché, prima dell’unità col fratello, è necessario ricercare la comunione con Gesù.
Oltre alla vita sacramentale, la preghiera, operata attraverso lo Spirito Santo, è, per il francescano secolare, la via preferenziale, per vivere in armonia con Gesù, diventando “l’anima del proprio essere e del proprio operare” (Reg. 8).
La preghiera richiede, soprattutto, un atteggiamento di ascolto, perché solo accogliendo la Parola nel nostro cuore, per opera dello Spirito Santo, possiamo stabilire la comunione col Signore e vivere secondo la sua e non la nostra volontà.
Dalla comunione col Padre, poi, ha origine l’armonia col fratello, soprattutto con quello spirituale e, ancor di più con l’ammalato, come ci narrano le fonti: «E ovunque sono e si incontreranno i frati, si mostrino familiari tra loro reciprocamente. E ciascuno manifesti con fiducia all’altro le sue necessità, poiché se la madre nutre e ama il suo figlio carnale, quanto più premurosamente uno deve amare e nutrire il suo fratello spirituale? E se uno di essi cadrà malato, gli altri frati lo devono servire come vorrebbero essere serviti essi stessi». (FF. 91-92)
All’intervento di p. Lino, ha fatto seguito un breve dibattito che ha coinvolto l’intera assemblea, nel quale sono stati messi in risalto i punti salienti della riflessione.
L’incontro si è terminato con la preghiera e con un momento fraterno, organizzato dalla fraternità locale.

ngg_shortcode_0_placeholder




… ASPETTANDO L’INCONTRO DELLA FRATERNITÀ O.F.S. E GI.FRA. CON IL VESCOVO DELLA DIOCESI DI AVELLINO S.E. MONS. FRANCESCO MARINO

«Il francescano secolare, impegnato a seguire l’esempio e gli insegnamenti di Cristo, ha il dovere dello studio personale e assiduo del Vangelo e della Sacra Scrittura. La Fraternità e i suoi Responsabili promuovano l’amore alla Parola evangelica e aiutino i fratelli a conoscerla e a comprenderla così come essa, con l’assistenza dello Spirito, è annunziata dalla Chiesa» (Costituzioni Generali Ofs 9.2) .

Carissimi Fratelli e Sorelle, a tutti voi il saluto di pace e bene!
È con trepidante attesa che ci prepariamo all’incontro con S. E. Mons. Francesco Marino, Vescovo della Diocesi di Avellino che con grande disponibilità ha accettato il nostro invito.
Quest’appuntamento si pone nel mezzo del nostro cammino quaresimale e diventa, per noi, un’ulteriore occasione per riflettere sull’essenza della nostra vocazione: essere “segno e strumento”, davanti agli uomini, in un atteggiamento di comunione con la nostra Madre Chiesa.
All’impegno primario di essere “testimoni coerenti”, con la nostra vita, consegue la missione di annunciare, a tutte le persone che incontriamo, il dono più bello che abbiamo ricevuto, il Vangelo, nella consapevolezza che «Non è per me un vanto predicare il Vangelo: è un dovere per me; guai a me se non predicassi il Vangelo» .Tutti noi, francescani secolari, dunque, ciascuno nella propria condizione, siamo corresponsabili della testimonianza e dell’annuncio del Vangelo: “Nella vita di famiglia, nel lavoro, nella presenza e partecipazione alla vita sociale, nel rapporto fraterno con tutte le creature” .
Con questa convinzione, ci disponiamo a vivere l’incontro con S.E. Mons. Francesco Marino, Vescovo della Diocesi di Avellino che ci presenterà gli Orientamenti pastorali dell’Episcopato italiano, per il decennio 2010 – 2020, il cui tema è: “EDUCARE ALLA VITA BUONA DEL VANGELO”.
L’incontro si terrà sabato 9 aprile 2011, alle ore 16,30, presso la sala riunioni del convento dei frati minori cappuccini, santuario S. Maria delle Grazie, rampa S. Maria delle Grazie, AVELLINO.
L’invito è rivolto a tutte le fraternità, Ofs e Gi.Fra., della Zona Interdiocesana di Avellino e a tutti i loro membri, perché quest’incontro, per noi, oltre ad essere l’occasione di una profonda riflessione, ci da’ l’opportunità di far sentire la nostra “presenza e disponibilità”, alla Chiesa locale.

Leggi la circolare.

Carta interattiva con le indicazioni stradali

Visualizzazione ingrandita della mappa




PRESENZA E PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE

Nella bella e accogliente Chiesa Madre di Salza Irpina (AV) il 19 marzo scorso si è tenuto il terzo incontro O.F.S. della Zona Interdiocesana di Avellino nel quale è stato trattato il tema: “Presenza e partecipazione alla vita sociale“.
Don Vitaliano Della Sala, sacerdote, e il dott. Antonio Gengaro, presidente del Consiglio Comunale di Avellino, sono stati i relatori.
Il primo ha parlato dell’impegno dei laici nella vita sociale e della funzione di attuare il regno di Dio a essi assegnata dal Concilio Vaticano.
L’oratore ha sostenuto che i cristiani devono essere testimonianza del Vangelo con l’impegno nella famiglia, nel lavoro e in ogni aspetto della vita sociale, illuminando il buio della nostra società con l’esempio e la dedizione di San Francesco. Ha esortato i cattolici a impegnarsi nella politica non limitandosi ad andare in Chiesa per partecipare ai sacramenti ma colloquiando e facilitando gli incontri tra i popoli per evitare i conflitti. Ha inoltre rilevato l’importanza di favorire l’accoglienza degli stranieri, l’integrazione tra i popoli e di dare spazio alla diplomazia con l’obiettivo della pace. La missione dei cattolici è di togliere la parola alle armi dandola alla politica e alla cooperazione.Il dott. Gengaro ha parlato della sua formazione cattolica alla quale si è ispirato nell’attività politica, dell’evoluzione dei partiti dalla loro formazione nell’immediato dopoguerra a oggi e dell’influenza dei cattolici nella politica nazionale. Ha concluso auspicando l’attuazione dei valori cristiani nella gestione della cosa pubblica.
La Quaresima da poco iniziata è tempo di riflessione sul ruolo dei laici e della Chiesa nella storia. La Chiesa è chiamata a fare la sua parte saldando la testimonianza cristiana con la responsabilità civile. I laici devono avere due grandi riferimenti da una parte il Vangelo, la Costituzione e la Carta Universale dei diritti umani dall’altra. i testi citati, infatti, su piani diversi affermano la dignità della persona umana, l’impegno per la giustizia e per la ricerca della verità.
Nella Chiesa ci sono testimonianze stupende di grande umiltà e valore che devono essere di esempio nel cammino verso la verità e il bene.
La Chiesa che piace nell’attuale società è quella che unisce, che interviene per illuminare le coscienze, che denuncia le ingiustizie sociali e gli affari criminali e che si adopera per i deboli e aiuta i sofferenti. Come pure piace la Chiesa che si apre al dialogo e che non si chiude nei sacri palazzi, che si mostra premurosa verso chi è ingiustamente discriminato per il colore della pelle o per un diverso credo religioso, che dà respiro ai laici e li rende corresponsabili e protagonisti della politica nazionale e locale. L’obiettivo primario della Chiesa inoltre resta quello di risvegliare la coscienza morale di un Paese nel quale sono venuti meno i veri valori.
II problema è di individuare forme nuove di presenza dei cattolici in una società italiana divenuta multietnica e pluri-religiosa. Se i cristiani si dovessero chiudere in un solo partito, si isolerebbero completamente e diverrebbero del tutto marginali. Occorre invece cercare forme nuove di presenza, complementari alla forma partito.
È opportuno riportare per la nostra riflessione un passo del discorso tenuto dal Santo Padre all’inizio della Quaresima: «Tutti possono aprirsi all’azione di Dio, al suo amore. Con la nostra testimonianza evangelica, noi cristiani dobbiamo essere un messaggio vivente. Anzi, in molti casi siamo l’unico Vangelo che gli uomini di oggi leggono ancora. Ecco la nostra responsabilità: offrire la testimonianza della fede vissuta a un mondo in difficoltà, che ha bisogno di ritornare a Dio, che ha bisogno di conversione».

Lelio Recinto

N.B. prima di aprire il video, si consiglia di disattivare la musica di sottofondo del blog, cliccando sul simbolo II del lettore che compare in alto a sinistra del vostro schermo.

ngg_shortcode_1_placeholder




3° INCONTRO ZONALE – Invito

«[42] …Per animare cristianamente l’ordine temporale, nel senso di servire la persona e la società, i fedeli laici non possono affatto abdicare alla partecipazione alla “politica”, ossia alla molteplice e varia azione economica, sociale, legislativa, amministrativa e culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune.
Le accuse di arrivismo, di idolatria del potere, di egoismo e di corruzione che non infrequentemente vengono rivolte agli uomini del governo, del parlamento, della classe dominante, del partito politico … non giustificano minimamente … l’assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica
». [COMPENDIO DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA n°42]

Carissimi Fratelli e Sorelle, a tutti voi il saluto di pace e bene!
Il cammino penitenziale che abbiamo da poco iniziato, ci impone la conversione del cuore che ci fa girare le spalle al peccato e riprendere il nostro viaggio con lo sguardo rivolto, nuovamente, a Dio.La Quaresima è un tempo da dedicare alla preghiera, al digiuno [soprattutto dalle cose superflue della vita], alla riflessione personale; un tempo per collocarci meglio in mezzo agli uomini e davanti a Dio, da cui dipende anche la qualità della convivenza con tutti.
Le parole di Gesù “Convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1, 15) ci esortano ad uniformare a Cristo il “nostro essere e il nostro operare”, nell’intimità della casa, come nella nostra vita sociale.
Sull’esempio dei primi frati che condussero madonna Povertà su di un colle e mostrandole tutt’intorno alla terra, fin dove giungeva lo sguardo, dissero: “Questo, Signora, è il nostro chiostro …”, anche noi francescani secolari abbiamo l’impegno ad essere presenti «… nel campo della vita pubblica» anche «con iniziative coraggiose» (cfr. CC. GG. Ofs 22).
Nonostante le vicissitudini politiche e sociali degli ultimi tempi, … “il mondo esterno non è una realtà negativa che bisogna fuggire: è il luogo in cui agisce l’onnipotenza di Dio, il luogo in cui Cristo si è fatto uomo” (p. G. Tufano).
Con questo spirito di conversione che richiede un mutamento della nostra vita spirituale e sociale, apprestiamoci a vivere il terzo appuntamento zonale, nel quale si tratterà il tema: “PRESENZA E PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE” che sarà approfondito con le testimonianze di don Vitaliano Della Sala, sacerdote, e Antonio Gengaro, presidente del Consiglio Comunale di Avellino.
L’incontro si terrà sabato 19 marzo 2011, dalle 16,30 alle 18,30, presso la Chiesa Madre, in via Roma, SALZA IRPINA (AV).
L’invito che rivolgo ai ministri, facendo riferimento a quanto detto durante l’incontro dell’Equipe Zonale, è di coinvolgere tutta la fraternità [non una sparuta rappresentanza], perché quest’incontro sia l’occasione di una profonda riflessione, visto l’argomento considerato, e di una festa di Fraternità che apre le porte alla Pasqua.
Mettiamo da parte la stanchezza, le delusioni, la pigrizia e lasciamoci guidare da Cristo che saprà ripagarci della fiducia e dell’impegno.

Visualizza e scarica la circolare

Naviga nella mappa, per trovare il luogo dell’incontro indicato con [B]. La mappa inizia dall’uscita sulla Ofantina per Salza Irpina.

Visualizzazione ingrandita della mappa

Ciro d’Argenio




2° INCONTRO DELL’EQUIPE ZONALE

Il giorno 12 febbraio 2011, alle ore 16,30 si è tenuto ad Atripalda, presso il convento dei frati minori “s. Pasquale”, il secondo incontro dell’equipe zonale, guidato dal delegato della micro-zona: Ciro d’Argenio.
Hanno preso parte alla riunione:

  • Il padre assistente della fraternità di Lioni (p. Lino Barelli)
  • I ministri delle fraternità di Avellino – Cuore Immacolato (Filippo Fortunato), Serino Cristoforo Potenza) e Mercogliano (Concetta Izzo);
  • Le viceministre di Atripalda (Sonia Carrino) e Salza Irpina (Assunta …);
  • Il delegato della fraternità di Avellino – Roseto (Marco Mattera);
  • Un rappresentante della fraternità di Serino.
  • Sono intervenuti, inoltre, per un breve tempo, la ministra (Anna Moschella) e l’Assistente (p. Lorenzo Scafuri), della fraternità di Atripalda. Gli argomenti all’ordine del giorno sono stati:
    1) Verifica del cammino di Zona;
    2) Organizzazione dei prossimi appuntamenti Zonali;
    3) Incontri con le fraternità locali;
    4) Considerazioni ed esortazioni sulla partecipazione alle iniziative che si svolgono a carattere Regionale;
    5) Varie ed eventuali.
    Tutti i convenuti si sono ritrovati, sull’interessante scelta delle tematiche trattate, nonché sulla competenza con cui sono stati trattati, suscitando, poi, nelle fraternità, occasione di confronto.
    A tal riguardo, il delegato di micro-zona ha voluto mettere in risalto che la scelta dei temi che si stanno affrontando, è scaturita dall’assemblea tenutasi nell’ambito dell’ultimo incontro zonale dello scorso anno [Montella], esperienza che sarà ripetuta anche quest’anno a Lioni e a cui è necessario giungere preparati.
    Sulla partecipazione agli incontri zonali tutti hanno concordato sulla necessità di coinvolgere maggiormente le fraternità e di non ridurre la presenza ad una piccola rappresentanza della fraternità, perché, come è stato più volte ripetuto, tali appuntamenti sono un’occasione di crescita sia spirituale, sia di comunione, a cui sarebbe opportuno non mancare.
    La fraternità di Atripalda ha sollevato il problema del sabato, come giorno stabilito per gli incontri, perché gli impegni in parrocchia sono tanti e non permettono a tutti di partecipare. È stato proposto, allora, per il prossimo anno sociale, di stabilire un incontro di domenica pomeriggio, in modo che, almeno una volta all’anno, si possa andare incontro a chi avrebbe problemi a partecipare di sabato.
    Il pensiero è stato, poi, rivolto a quelle fraternità [soprattutto quelle lontane] che ancora non abbiamo avuto la gioia di abbracciare; purtroppo le distanze non facilitano i rapporti, ma l’equipe si è detta disponibile a collaborare per dare una testimonianza più concreta.
    Si parlato, infine, degli incontri per formandi e iniziandi che pure stanno svolgendosi con partecipazione ed interesse. Il prossimo [16 aprile] si svolgerà a Lioni e Montefusco e, per l’occasione, la fraternità di Serino si è detta disponibile ad aggregarsi al gruppo di Lioni, Volturara e Montella, per dare un maggiore “senso di fraternità”.
    Dopo aver discusso sul primo argomento all’ordine del giorno, si è passati all’organizzazione dei prossimi impegni zonali.
    Il delegato di micro-zona ha elencato i prossimi appuntamenti, in particolare l’incontro zonale, del 19 marzo, e l’incontro col vescovo della diocesi di Avellino, del 9 aprile, e ha chiesto ai presenti se ritenevano troppo ravvicinati i due incontri e, quindi eliminare l’incontro del 19 marzo, ovvero lasciare tutto, come da calendario.
    Tutti i rappresentanti delle fraternità hanno espresso il loro parere favorevole circa lo svolgimento dei due incontri, data la loro importanza, per cui sono state fatte alcune proposte organizzative.
    Si è parlato, in ordine di tempo, dell’incontro zonale del 19 marzo che si terrà a Salza Irpina e che avrà come tema: “Presenza e Partecipazione alla Vita Sociale”.
    Si è pensato che l’argomento potesse essere affrontato da due relatori di cui sono stati fatti alcuni nomi: don Vitaliano Della Sala, Antonio Gengaro, p. Vittorio Balzarano, prof. Samuele Ciambriello, don Luigi Merola e p. Alex Zanotelli.
    Alcuni presenti si sono detti disponibili a contattarli, dando, così, anche un po’ di collaborazione al delegato di micro-zona.
    L’attenzione si è spostata, quindi, all’incontro con il vescovo della diocesi di Avellino che, in un primo momento, doveva svolgersi il 26 febbraio e, poi, è stato rinviato al 9 aprile, presso il convento di S. Maria delle Grazie, dei frati cappuccini di Avellino.
    La presenza di un vescovo non richiede di suscitare motivazioni, per cui non è stato necessario stimolare alla partecipazione, sottolineando l’importanza del momento, e, quindi, ci siamo concentrati sull’organizzazione dell’incontro.
    Abbiamo deciso di iniziare l’incontro con il vespro, sostituendo la lettura breve con un brano tratto dalle fonti, seguito dal saluto di p. Davide Panella [Assistente di Zona] e di Domenico Fiore [Delegato di macro zona].
    In particolare, il delegato di macrozona, oltre al saluto, dovrà fare anche una presentazione dell’Ofs nella Diocesi di Avellino.
    Dopo i vari saluti, ci sarà l’intervento di S. E. Francesco Marino, vescovo della diocesi di Avellino che ci parlerà degli orientamenti pastorali dell’episcopato italiano, per il decennio 2010 – 2020.
    L’incontro sarà concluso da una breve preghiera francescana.
    Un breve accenno, poi, è stato fatto circa l’incontro del 29 maggio a Lioni, dal tema: “Il Rapporto Fraterno con tutte le Creature”, per l’occasione si è pensato di invitare p. Damiano della Commissione Pace e Salvaguardia del Creato.
    Sono stati, quindi, ricordati i prossimi appuntamenti regionali a cui, è stato ancora una volta sottolineato, ogni fraternità deve dare la precedenza nella programmazione delle proprie attività.
    Infine, alcuni ministri hanno manifestato la difficoltà di reperire il materiale del kit di formazione, nonostante le varie richieste, auspicando una risposta più sollecita alle richieste delle fraternità.
    La riunione è terminata alle ore 18.45, con un breve momento fraterno, offerto dalla fraternità ospitante.

    Ciro d’Argenio




    IL LAVORO, SERVIZIO A DIO E AL PROSSIMO. 2° incontro della Zona di Avellino

    ngg_shortcode_2_placeholder

    Nel pomeriggio di sabato 22 gennaio, nella sede della Fraternità Ofs di Avellino – Roseto – si è svolto il 2° incontro zonale dell’Ordine Francescano Secolare della Zona Interdiocesana di Avellino, a cui hanno preso parte [nonostante le condizioni meteorologiche proibitive a causa della neve] le fraternità di: Avellino [Roseto], Avellino [Cuore Immacolato], Atripalda, Serino, Lioni e Mercogliano, per un totale di 50 partecipanti.
    Sono intervenuti, inoltre, gli assistenti delle fraternità di Avellino [Roseto] e Lioni e il Delegato di Macro Zona, Domenico Fiore.
    In quest’appuntamento ci è stata offerta la possibilità di approfondire un tema attinente ad uno degli ambiti principali in cui siamo chiamati a testimoniare Cristo: nel compimento del nostro lavoro quotidiano che “è non solo mezzo di sostentamento, ma anche occasione di servizio a dio e al prossimo e via per sviluppare la propria personalità, tenendo conto che, per S. Francesco, il lavoro è dono e lavorare è grazia … e lo svago e la ricreazione sono necessari allo sviluppo della persona” (Cfr. CC.GG. 211-2).
    Lo sviluppo del tema “Il lavoro, servizio a Dio e al prossimo” è stato affidato a Battistina Costigliola, della fraternità Ofs di Pozzuoli.
    Battistina ha messo in rilievo che il tema del lavoro, attualissimo nella contingente situazione economica e sociale, non solo è contenuto nell’art.1 della Costituzione della Repubblica Italiana (“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”) e nell’art.4 (“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo tale diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società
    ”), ma appartiene anche alle divulgazioni del Magistero della Chiesa, a partire dalla “Rerum novarum”, di Leone XIII, alla “Gaudium et spes”, costituzione pastorale del Concilio Vaticano II, alla “Laborem exercens”, di Giovanni Paolo II.
    In particolare, Battistina si è soffermata sugli artt. 67 – 72 della G. S.: “Con il lavoro l’uomo comunica con gli altri e rende servizio agli uomini, collabora con la propria attività al completamento della divina creazione … Offrendo a Dio il proprio lavoro si associa all’opera stessa redentiva di Cristo (Reg.16), il quale ha conferito al lavoro un’elevatissima dignità, lavorando con le proprie mani a Nazareth … I cristiani, che hanno parte attiva nello sviluppo economico – sociale contemporaneo e propugnano la giustizia e la carità …, acquisite la competenza e la professionalità indispensabili, rimangano fedeli a Cristo e al suo Vangelo, cosicché tutta la loro vita individuale e sociale sia compenetrata dallo spirito delle Beatitudini, specialmente dello spirito di povertà”.
    Il lavoro è grazia: in esso manifestiamo e valorizziamo i doni ricevuti dal Signore, accolti in letizia e vissuti con riconoscenza a servizio della comunità. Nello spirito delle Beatitudini, siamo chiamati ad essere testimoni di Cristo e interpreti del nostro tempo, costruendone la storia, con intenti di pacificazione.
    A conclusione dell’incontro, alcuni fratelli e sorelle sono intervenuti, in relazione alle proprie esperienze lavorative; poi la preghiera finale, affinché possiamo, anche attraverso il lavoro, comunicare agli uomini il Risorto e seminare speranza, perché la speranza ha il volto di Cristo risorto, è l’esperienza sconvolgente di trasfigurazione che la risurrezione di Gesù ha seminato nel grembo della storia.

    Maria Pia De Matteis De Rogatis

    scarica lo schema della relazione




    1° Incontro zonale per Formandi – Mercogliano

    È iniziato, anche quest’anno, il mini-percorso di formazione dedicato a coloro che, presso le fraternità locali, stanno svolgendo il proprio percorso di avvicinamento all’Ordine Francescano Secolare.La formula utilizzata è stata la stessa adottata nello scorso anno sociale, in cui la Zona Interdiocesana di Avellino è stata suddivisa in due sotto-zone [in base alla presenza, nelle fraternità, di Formandi e Iniziandi], per ridurre al minimo gli spostamenti e, quindi, favorire la partecipazione.
    La prima tappa di questo percorso ha preso il via lo scorso 4 dicembre 2010 e ha avuto come tema:

    L’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO NELLA CHIESA E NELLA VITA DEL CRISTIANO
    La vocazione all’Ofs: chiamata dello Spirito alla sua missione.

    Le sedi, presso cui si sono tenuti gli incontri, sono state: Mercogliano e Volturara Irpina.
    Incontro di Mercogliano
    La riunione di Mercogliano che si è tenuta presso l’asilo delle suore salesiane “G. Santangelo”, ha avuto inizio alle 16,30 circa e ha visto la partecipazione delle fraternità di: Mercogliano e Avellino (Cuore Immacolato), per un totale di 16 presenti.
    Il tema della giornata è stato presentato da Maria De Matteis, della fraternità Ofs di Avellino Roseto che, anche quest’anno, ha dato la sua disponibilità a collaborare con l’equipe zonale.
    L’incontro è stato aperto con un’invocazione allo Spirito Santo che ha subito focalizzato l’attenzione sull’argomento della discussione.
    È stato commentato il brano tratto dagli Atti degli Apostoli (cap. 2), in cui l’evangelista Luca narrava la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli Apostoli, riuniti nel cenacolo.
    A questo passo è stato accostato l’episodio, narrato nell’Esodo (cap. 3), in cui Jahweh si manifesta a Mosè, sul monte Oreb.
    Dall’analisi dei suddetti brani, è stato messo in risalto un elemento comune: come dall’incontro tra Mosè e Jahweh, nasce un popolo nuovo [il popolo di Israele, col quale Dio stringe la sua alleanza], così, la discesa dello Spirito Santo, su Maria e gli Apostoli, da’ vita ad un nuovo popolo [il popolo cristiano], con cui Dio stringe una nuova alleanza, ottenuta grazie al sacrificio di Gesù.
    Lo Spirito Santo, terza persona della Trinità, con la sua azione, pervade la storia dell’uomo, dalla sua nascita [“allora il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l’uomo divenne un essere vivente” – Gen 2,7], alla sua fine [come si evince dal Credo].
    Lo Spirito Santo agisce nella storia dell’uomo, per aiutarlo a realizzare i progetti che Dio ha su di lui; ci sono tanti episodi nella Bibbia, in cui è narrata l’azione dello Spirito, ma, certamente, quello più significativo è l’annuncio del concepimento di Gesù [Figlio di Dio], alla vergine Maria [una semplice ragazzina].
    Lo Spirito Santo, dono che riceviamo col Battesimo, è il sacramento che da’ origine alla vita di fede.
    Esso esisteva già, prima della venuta di Gesù ed era un’abluzione [fatta solo con acqua] che simboleggiava la conversione del fedele.
    Gesù stesso riceve il battesimo di Giovanni e, in questa circostanza, lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su di Lui.
    Così, da quel momento, il Battesimo, amministrato con acqua e Spirito, rappresenta la rinascita dell’uomo a vita nuova.
    Tutti coloro che erano battezzati [la prima comunità] vivevano insieme, condividendo i loro beni (At 4,32) e questo è il modello di comunità che Dio ci propone di imitare.
    I nuovi battezzati non si chiamavano ancora “cristiani”, termine che fu utilizzato, per la prima volta, ad Antiochia, né la parola “Chiesa” era utilizzata fin dagli inizi.
    Possiamo dire che la prima Chiesa ha origine con la chiamata di Gesù agli apostoli e, secondo alcuni studiosi, ancor prima, con l’incarnazione di Gesù nel ventre di Maria che è la primizia della Chiesa.
    Con la Pentecoste si apre uno spartiacque tra quanto era accaduto prima e dopo la venuta di Gesù; la nuova religione si diffonde sempre di più e questo anche grazie al sacrificio umano dei tanti martiri, sempre sostenuti dalla forza dello Spirito Santo.
    Questo nuovo tempo è detto “tempo della Chiesa” che agisce per trasmettere la fede all’uomo, grazie allo Spirito Santo.
    In questo modo, lo Spirito santo, trasmesso alla Chiesa con la Pentecoste, deve essere trasmesso dalla Chiesa ad ogni uomo, con il Battesimo, fino alla fine dei tempi.
    Lo Spirito, quindi, è come quel talento che tutti abbiamo ricevuto e che dobbiamo mettere a disposizione degli altri e non tenere per noi stessi.
    L’incontro si conclude, alle 18,00, con il saluto e gli auguri del delegato di zona e con un momento di agape fraterna, offerto dalla fraternità locale.




    1° Incontro Zonale per Formandi – Comunicazione

    Carissimi, dopo il primo incontro zonale [del quale siamo ancora in attesa dell’articolo], dello scorso 6 novembre, siamo pronti per il secondo appuntamento zonale che, questa volta, è destinato solo a Formandi e Iniziandi delle nostre fraternità. Leggi la circolare.
    L’invito, rivolto a tutti i ministri locali, è di esortare gli interessati a partecipare con entusiasmo a quest’appuntamento, per una più ampia esperienza di fraternità.