FESTA REGIONALE GI.FRA. DI CAMPANIA E BASILICATA

FESTA REGIONALE GI.FRA. DI CAMPANIA E BASILICATA. Venerdì 1 maggio 2015, mentre circa settecentomila giovani si apprestavano a partecipare all’ormai consueto “concertone” di piazza San Giovanni a Roma e poche centinaia di black bloc mettevano a ferro e fuoco la città di Milano, in occasione dell’inaugurazione dell’Expo 2015, settecentocinquanta giovani, zaino in spalla e tanto entusiasmo, celebravano la Festa Regionale della Gi.Fra. di Campania e Basilicata.
Una considerazione sorge subito spontanea: più preoccupato per il fenomeno della protesta che giustifica ogni violenza, o più fiducioso di un “pugno di sale” che ben presto si scontrerà con la realtà del mondo reale cui è chiamato a “dare sapore”?
Io, scelgo la seconda. Voglio vivere nella speranza che, come succede in quei film che ti commuovono, il bene possa averla vinta sul male.
Passiamo, però, al racconto della giornata.
La fraternità della Gioventù Francescana di Campania e Basilicata s’incontrava a Pompei, per vivere una giornata di festa.
Io, con tutta la mia famigliola (che grande gioia!), in rappresentanza del Consiglio Regionale Ofs, ho partecipato con piacere a questo momento di festa e riflessione.
Quando sono arrivato a Pompei, i ragazzi stavano ballando e cantando nel giardino, alle spalle del Santuario e l’atmosfera è stata travolgente fin dal primo momento.

Chiaramente non conoscevo nessuno, se non i ragazzi di Avellino, ma era come se li conoscessi tutti, perché siamo, comunque, un’unica famiglia.
Dopo il momento di festa che si è tenuto all’aperto, anche per attendere quelle fraternità che arrivavano da più lontano, tutti ci siamo spostati all’interno della sala convegni, per riflettere sulla nostra vocazione.
Il momento è stato un po’ particolare. L’occasione è stata utile, oltre che per riflettere sulla mia vocazione, anche per fare alcune considerazioni sulle metodologie adottate negli incontri GiFra dei miei tempi e quelle di oggi.
Ricordo quando qualche gifrina formulava l’ipotesi di drammatizzare un episodio della vita di san Francesco e tutti noi la mangiavamo con lo sguardo: altri tempi!
Comunque fra Pietro e Cirillo hanno fatto una bella riflessione, a due voci, sulla vocazione di Francesco: la visione a Spoleto e l’incontro col crocefisso di San Damiano.
Il tutto è stato arricchito da un balletto organizzato dalla stessa Gi.Fra.
Dopo la meditazione della giornata c’è stato il pranzo all’aperto – dove ho incontrato anche Giuditta e Americo del Consiglio Regionale – e, a seguire, giochi d’animazione, partecipati anche dai tanti frati presenti (c’è da dire che gli assistenti spirituali che accompagnano i gifrini sono molti di più, rispetto a quelli che sono presenti agli incontri dei terziari!).
Poco prima delle quattro, per evitare il traffico dei “villeggianti”, io e la mia famiglia abbiamo tolto le tende e dopo un saluto alla Madonna, ci siamo messi in viaggio per tornare a casa certamente stanchi, ma anche più ricchi di quando siamo partiti.

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