Assemblea Regionale Ofs

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Domenica 24 ottobre 2010, presso il centro sociale di Mercato San Severino (SA), si è tenuta l’Assemblea Regionale Ofs della Campania, a essa hanno partecipato i ministri e consiglieri di 65 fraternità, sulle 152 della regione Campania.
La riunione è iniziata con la celebrazione delle lodi ed è continuata con i saluti del Presidente Regionale della Gioventù Francescana di Campania e Basilicata: Igino Tomasetta, di Atripalda che ha invitato l’Ofs ad avere fiducia nel cammino di fede della Gi.Fra. e di sostenerla, soprattutto attraverso la testimonianza.
L’accompagnamento dell’Ofs deve aiutare la Gi.Fra. a correggere i propri errori e ad avere la forza di rialzarsi ogniqualvolta la difficoltà del cammino ne frena l’entusiasmo.
La parola è passata poi al Ministro Regionale Ofs, Antonio Bruno che ha salutato, prima di tutto, gli Assistenti Regionali, P. Mimmo Capasso e p. Giuseppe Iandiorio e poi ha rivolto un saluto a tutta l’assemblea.Nel suo intervento, Antonio Bruno ha voluto rilevare l’importanza della famiglia: primo luogo, dove coltivare le relazioni e la fraternità.
La famiglia, aggiunge, è il luogo privilegiato dell’esperienza dell’amore e della trasmissione della fede, essa è, infatti, la prima scuola di preghiera per i nostri figli.
La Chiesa ci esorta perché le nostre parrocchie, le nostre fraternità siano luoghi di ascolto, in particolar modo per le famiglie in difficoltà. Questo è possibile soltanto instaurando rapporti interpersonali con tutte le famiglie, credenti e non.
Alla luce di quanto detto, è necessario, perciò, approfondire, nelle nostre fraternità, le tematiche sociali, perché la crisi che stiamo affrontando in questi ultimi anni, non è solo sociale, ma anche economica.
Il Ministro Regionale ci esorta, inoltre, a una maggiore sensibilizzazione nei riguardi della salvaguardia dei creato, nel rispetto della vita, nell’impegno sul lavoro, per la pace e per il bene comune.
Ciò richiede una nostra partecipazione anche alla vita politica, senza complessi d’inferiorità; ma questo può essere fatto solo con un profondo cammino di formazione che dia la giusta competenza, senza tralasciare di approfondire i valori cristiani.
La parola passa poi a Michele Ortaglio, Vice-ministro Regionale, che fa una panoramica sui Piani di Zona di tutta la Regione Campania.
Al Consiglio Regionale sono giunti 18 Piani, sulle 19 Zone in cui è suddivisa l’intera Campania e questo, fino a ad un mese fa, era impensabile.
Mettendo a confronto i vari Piani, il Vice-ministro mostrandone gli aspetti positivi e quelli che devono ancora essere migliorati.
Tra gli elementi positivi: la previsione di un numero minimo di tre incontri per l’equipe zonale e da due a sei [cui bisogna aggiungere i due incontri di preghiera con le clarisse] incontri zonali.
Una delle note stonate è la richiesta di formazione, manifestata al Consiglio Regionale che, però, non si è tramutata in adesioni al Corso di Formazione regionale, in fase di organizzazione. Michele rileva che c’è una fraternità che sta camminando, nonostante le difficoltà, ma c’è, senza dubbio, la necessità di conoscerci meglio, perché il Consiglio Regionale possa servire le fraternità, secondo quelle che sono le loro reali esigenze.
La parola passa poi a Silvia Riviezzo, responsabile della Formazione, che ci presenta l’ultima parte del testo dell’anno: “L’Ordine Francescano Secolare – Storia, legislazione e spiritualità”.
Nella prima parte dell’intervento, Silvia rileva proprio le parole che compongono il titolo del testo di formazione, oggetto di discussione in tutto il triennio in cui è stato adottato.
Silvia, nell’introduzione alla presentazione del testo, sostiene l’importanza della conoscenza delle nostre radici, perché, se non sappiamo da dove veniamo, non sappiamo nemmeno dove andiamo e, allo stesso tempo, l’apprendimento della legislazione dell’Ofs [Regola e Costituzioni] che ci aiuta ad assimilare, nella nostra vita, il messaggio di Francesco.
Sul testo di formazione, è presentata, poi, una metodologia di studio, contenuta nel CD consegnato dalla segreteria all’atto della registrazione, che si basa sulle parole chiave che possono trovare riferimenti nei testi biblici e nelle fonti.
Dopo i vari interventi, l’assemblea si è suddivisa in varie commissioni, per approfondire gli argomenti propri della vita di fraternità; alle commissioni, alle ore 13, ha fatto seguito la celebrazione della S. Messa, celebrata dal Ministro Provinciale dei Frati Minori della Provincia Salernitano-Lucana.
Alla S. Messa ha fatto seguito il pranzo a sacco, consumato nelle sale del Convento S. Antonio, di Mercato S. Severino e, alle 15,30 l’assemblea si è ritrovata, per riportare le discussioni delle varie commissioni.
La prima commissione è stata quella della “Formazione”, in cui è stato discusso il progetto regionale di formazione.
Tale progetto ha risposto alla grande richiesta di formazione da parte delle fraternità locali che, però hanno dato poca disponibilità, in termini d’iscritti al corso di cui sopra.
Sono stati previsti tre incontri per i Consigli e altrettanti per i maestri di formazione.
Oltre al progetto di formazione si è molto parlato delle difficoltà nell’usare il testo di formazione nazionale. In merito a ciò, il Vice-mistro regionale suggerisce di attualizzare il contenuto del testo, in modo da renderlo più pratico.
Altri interventi propongono: la realizzazione di una banca dati regionale, per condividere itinerari di formazione già sviluppati; l’indicazione degli obiettivi della formazione, senza preoccuparsi tanto dei contenuti.
La commissione “Famiglia” ha evidenziato come siano ancora poche le fraternità che hanno, al proprio interno, un delegato per la famiglia.
Nei tre incontri regionali, previsti dalla commissione a Nocera Inferiore, avrà un ruolo dominante l’obiettivo di “riacquistare il senso del Sacramento del matrimonio”; in questo senso, diventa fondamentale la nostra testimonianza di coppie e di famiglie francescane.
I corsi previsti non sono destinati solo ai francescani secolari, ma a tutti quelli che ne siano interessati.
Il percorso di formazione, previsto dalla commissione per le famiglie, però, è stato criticato, perché ritenuto ripetitivo rispetto alla formazione in generale.
La commissione araldini ha esortato le fraternità presenti a collaborare con la Gi.Fra., nella cura degli araldini, nella consapevolezza di esserne i primi responsabili.
In ogni fraternità dovrebbe essere presente il delegato agli araldini, per il quale, la commissione regionale, ha previsto due incontri di formazione nel corso dell’anno sociale.
La commissione Ce.Mi. ha presentato, innanzitutto, l’iniziativa “Una Busta mi Basta”, per sensibilizzare all’uso di sacchetti che non siano di plastica; per il Natale, nei sacchetti sono stati inseriti prodotti solidali, per un costo totale di €. 10,00, il cui ricavato andrà per le varie iniziative missionarie della fraternità Ofs.
Nella commissione è stata discussa la problematica dei rifiuti e sono state proposte alcune idee, per l’incentivazione alla raccolta differenziata. Il responsabile Ce.Mi., Enzo Siciliano, ha, inoltre, rinnovato l’invito a partecipare al convegno di settore che si terrà i prossimi 13 e 14 novembre a S. Giuseppe Vesuviano e a trasmettere il nominativo del delegato missioni di ciascuna fraternità locale.
È necessario, conclude Enzo Siciliano, rimboccarsi le maniche, perché ci sono tante iniziative da portare avanti.
Conclude con gli interventi, la commissione stampa e Gi.Fra.. Sul primo argomento, Mimmo Artiaco comunica che, entro Natale, saranno raggiunte tutte le macro-zone della Campania, per la presentazione del nuovo sito e per spiegarne l’utilizzazione.
Riguardo alla Gi.Fra., invita tutte le fraternità a nominare un delegato, anche dove la parte giovane della fraternità non esiste ancora, perché è necessario essere già pronti all’arrivo di nuove vocazioni, infatti il secondo incontro del corso di formazione per maestri di formazione, sarà dedicato all’animazione della Gi.Fra..
Il professo, per il gifrino, deve essere come un padre che accompagna il proprio figlio nel suo cammino, ricordandosi che noi adulti siamo “più responsabili”, cioè “abbiamo più colpa”.
L’incontro termina con la celebrazione dei vespri alle 17,30, circa.

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