INCAPACI DI DISCUTERE

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Perché se un laico osa esprimersi in maniera autonoma su questioni opinabili (non su verità di fede) oggi scattano da parte di altri laici l’insulto e l’intimidazione?

Dopo che su Vino Nuovo ho espresso le mie perplessità circa l’uso della pedana mobile da parte di Benedetto XVI e le spiegazioni fornite dalla Santa Sede per giustificarlo, sono stato sommerso di reazioni e commenti. Mi ha colpito la violenza di molti che sono arrivati fino all’insulto e, in qualche caso, alla minaccia. Non ne sono spaventato, anche perché è da molto tempo che ricevo improperi ogni volta che esprimo liberamente qualche opinione, ma penso che sulla vicenda sia il caso di fare qualche ragionamento. Quell’articolo terminava con una domanda: voi che cosa ne pensate? Era un invito esplicito a manifestare le proprie idee. Ma se molti l’hanno accolto, molti altri hanno preferito rispondere con l’invettiva e una sorta di “scomunica”. Perché?A mio giudizio il motivo profondo sta nell’assenza di un vero e proprio dibattito intraecclesiale. Un’assenza che a sua volta deriva dalla mancanza di un’autentica opinione pubblica dei credenti cattolici.
I motivi di questa situazione andrebbero indagati con attenzione. Sono di natura storica, culturale ed ecclesiale. Con riferimento al post Concilio, ci sarebbe da ragionare su come e quanto incise il cosiddetto dissenso cattolico, fenomeno che di fatto, avendo segnato una rottura netta con la gerarchia, radicalizzò le posizioni e spaventò molti.
Ma c’è anche un problema di conformismo dell’informazione. Si preferisce riferire senza commentare, oppure si commenta in modo superficiale, oppure ancora si tende quasi automaticamente a riverire e ossequiare.

di Aldo Maria Valli, in Vino nuovo del 17 novembre 2011

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