QUELLO CHE NON SI DICE

image_pdfimage_print

Siamo partiti: ognuno con la propria
storia, col desiderio di conoscersi meglio,
con le proprie difficoltà,
con i propri limiti
con l’impegno di far riuscire
bene l’impresa, consapevoli
del lavoro che c’è dietro
ad ogni iniziativa di gruppo.
Abbiamo lasciato il certo per l’incerto,
le nostre comodità, interrotto le
nostre vacanze, le nostre nicchie
di solitudine.
Tutto rimesso in gioco…
Di nuovo alla riscoperta di noi stessi,
della mutevolezza di un tempo interiore
da regolare su quello dell’altro.
Abbiamo trovato il gioco
con le sue regole, con i suoi
giocatori, con gli capi da rispettare:
i nostri bambini.
Protagonisti indiscussi sui quali
misurare le nostre virtù,
la nostra capacità di adeguamento alla novità.
Il confronto sull’” Avvento del Regno”
dentro e fuori le nostre anime.
Gli sguardi, i sorrisi, i bronci, i pianti,
le parole, tante parole per intenderci, per liberarci e poter dire:
“Ora ci conosciamo un po’ di più”.

Eugenia Iannone

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.